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A Roma, è il Comune a gestirla, in provincia di Cagliari,i fondatori sono riusciti a spuntare una convenzione coi fiocchi con l’ente pubblico, mentre in Puglia scambiano servizi con prodotti agricoli.

di Redazione

I l simbolo è una clessidra con un cuore che si sgretola passando nella campana inferiore. Si presenta così la Banca del tempo del Comune di Roma, l?unica italiana a gestione comunale. In questi giorni il Comune ha apprestato una campagna di comunicazione per sostenerla: c?è una buccia di banana e poi uno slogan: «Nelle Banche del tempo le ore non scivolano via». Attualmente le Banche del tempo romane sono 15, gestite nei quartieri da varie associazioni di tutte le estrazioni. «Da noi funziona così», spiega Rossana Ruggero della Banca in via Appia, la prima a nascere nella capitale: «le persone vengono nella nostra sede, noi raccogliamo una sorta di autocertificazione con dati anagrafici, titolo di studio, hobbies, le attività che i soci gradirebbero dare o ricevere. Poi consegniamo un libretto degli assegni, in cui il socio segna quanto ha dato e ricevuto. Noi teniamo il conto delle ore: dal marzo ?96 ad oggi presso la nostra Banca ne sono state scambiare circa seicento. Il primo incontro avviene presso di noi, ma spesso nascono delle amicizie che proseguono fuori dalla Banca». La Banca romana è un?anomalia, perché è una delle poche in Italia a gestione comunale. Il funzionamento però è più o meno dappertutto quello descritto. A Guspini, in provincia di Cagliari, c?è una Banca del tempo che si scambia ore con il Comune, in cambio dei locali per svolgere le proprie attività. C?è una sorta di rapporto paritario tra l?associazione e l?istituzione. E la Banca del tempo si è inserita egregiamente nel sistema di comunicazione comunale, diventando un punto di riferimento per i cittadini riguardo le informazioni sui servizi disponibili. Cambia tutto in Puglia. A Martano hanno inventato una Banca del tempo anomala rispetto alle altre: riproduce il sistema del baratto, in un?area rurale a economia prevalentemente agricola. Le ore di lavoro agricolo nei campi vengono scambiate con altri servizi e in alcuni casi oggetti. Si condividono le esperienze, si creano vincoli di solidarietà tra gli agricoltori. Ma l?ultima generazione delle Banche del tempo ha visto la luce al Nord: a Genova una professoressa di un liceo ha deciso di importare l?esperienza nelle scuole, con l?obiettivo di abbattere le barriere sociali. La classe oggi non è più il luogo della solidarietà, i secchioni o gli asini vengono emarginati. Invece, attraverso il sistema Banche del tempo, ciascuno può mettere a disposizione quello che sa fare: magari il ragazzo scarso in matematica è un asso a suonare la chitarra. Al. So. Per saperne di più : Sistema di scambio locale, Martano, via Costantino N. 54, fax 0836/575772; GUSPINI (Cagliari): c/o Associazione Ginestra, via Saba, fax 070/974549; ROMA: Ufficio tempi orari del Comune, fax: 06/67102429; GENOVA: ?Giratempo? Via Palmaria N. 1/E Rosso Tel/fax 010 2467245. Ecco gli sportelli Tempomat (Roma) 06/8476358 Alma Terra (Torino) 011/204747 Casa D (Ivrea) 012549514 Auser (Milano) 02/550251 Il Girasole (Milano) 0338/307874 Danza ore ( Venezia) 041/2749555 La Banca (Padova) 049/8204056 Centro D. (Trento) 0338/255285 Spazio (Udine) 0432/505435 Giratempo (Genova) 010/2467245 Centro Fa. (Bologna) 051/6194464 Banca (Ancona) 071/418055 Banca (Firenze) 055/2767618 Comune (Perugia) 075/5772225 Uf. Tempi (Roma) 06/67102429 Banca (Napoli) 081/7644876 Banca (Taranto) 0997/329911 Pro Loco(Cosenza) 0984/73214 Sottosopra (Catania) 0965/377262 Cif (Cagliari) 090/494432


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