Economia

Cittadini, in guardia

«Dai grandi numeri si deve passare alla gente» dice la responsabile delle politiche europee per i consumatori. «Gli utenti vanno informati e tutelati. Altrimenti le banche rusciranno a guadagnare an

di Redazione

Attenti all?euro. A dirlo questa volta non è una semplice associazione di consumatori, ma il commissario europeo Emma Bonino, da anni impegnata sul fronte della tutela dei cittadini in vista della moneta unica. «L?euro dovrà essere un vantaggio per i cittadini, non un?occasione di arricchimento per le banche» ha ripetuto negli scorsi mesi. E oggi ci siamo. Anche l?Italia, lo scorso mercoledì 25 marzo, è entrata nella moneta unica. Dal primo gennaio dell?anno prossimo l?euro sarà la moneta con cui dovremo – letteralmente – fare i conti. «Dai grandi numeri si deve passare ora alla gente, cui bisognerà spiegare cosa succede. Oggi si volta pagina e dall?Europa dei grandi banchieri si passa all?Europa di tutti» ha commentato la Bonino, smorzando i toni trionfalistici di chi sentiva di aver agguantato il traguardo grazie al magico combinarsi di percentuali e grandezze macroeconomiche. Piedi per terra, insomma, e occhio all?economia reale, con l?attenzione puntata ai primi problemi che l?introduzione dell?euro causerà alle nostre tasche. «L?aspetto pratico della questione moneta unica è stato finora tralasciato» ci dice oggi Emma Bonino. «Ciò che si fatica a capire è che se i cittadini non ?comprano? il progetto dell?euro tutto è destinato a fallire, alla faccia dei grandi banchieri che, lo abbiamo visto, l?hanno già comprato». Il fallimento in questo caso significa aver compiuto un?operazione sulla pelle dei consumatori? «Non solo. Il progetto dell?euro fallirà nel vero senso della parola, come tutti i progetti solo politici, se i cittadini non si convinceranno della sua validità. E per convincerli è necessario innanzitutto informarli, spiegare loro che non è pensabile avere un?Europa unita senza una moneta unica. Oltre a informare i cittadini, poi, bisognerà anche rassicurarli, fare attenzione che le banche non se ne approfittino. Sarebbe il colmo, infatti, che il sistema bancario trovasse il modo di lucrare anche su operazioni obbligatorie…» Si riferisce alla necessità di passare dalle monete nazionali all?euro senza far pagare i costi dell?operazione ai cittadini? «Certo, e questo può avvenire soltanto se ogni Paese membro dell?Unione europea accoglierà il principio di neutralità e gratuità della conversione dalle divise nazionali all?euro. Se qualche nazione riterrà di non adeguarsi a ciò saremo costretti e intervenire a livello legislativo. Anche da questo punto di vista tutti gli stati membri sono sotto stretta osservazione. Lo ripeto con chiarezza: non potranno essere tollerate pratiche di conversione volte a scaricare i costi sui cittadini comunitari». Come pensa di contribuire a ottenere questo risultato? «Innanzitutto mi aspetto un grosso aiuto dalle associazioni dei consumatori sparse per tutta l?Europa. So che stanno già vigilando, e li esorto a fare di più. La commissione europea, da parte sua, si è già espressa chiaramente a favore di una transizione a zero costi, l?ha detto anche il commissario De Silguy, ma la lobby dei banchieri è molto potente, in qualche caso temo che si arriverà a un braccio di ferro. Dagli istituti bancari, mi attendo dunque un impegno formale. Soprattutto da quelli italiani». Ga.Me.


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