Cultura

Immigrazione: ecco il decreto anti-sbarchi

Le principali novita' del decreto antisbarchi, attuativo della legge Bossi-Fini, che gia' da domani potrebbe diventare operativo

di Redazione

Piu’ coordinamento, niente sovrapposizioni e possibilita’ di visite a bordo, ispezioni e fermo delle navi sospette. Queste le principali novita’ del decreto antisbarchi, attuativo della legge Bossi-Fini, che gia’ da domani potrebbe diventare operativo. Il provvedimento prevede la costituzione di una cabina di regia unica, la Direzione centrale dell’immigrazione, e l’assegnazione della competenza esclusiva della Guardia di Finanza in mare, nelle acque territoriali, come forza di polizia anti-scafisti. Alla base del decreto, comunque, c’e’ sempre ”la salvaguardia della vita umana e il rispetto della dignita’ della persona”, come ha detto oggi il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano alla Camera. ”A questi valori – citati dall’art.7 del provvedimento – deve essere sempre improntata l’azione di contrasto”. CHI BLOCCHERA’ GLI SBARCHI: Marina Militare, Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto sono le tre forze messe in campo con compiti ben precisi e delimitati. E cosi’ alla Marina Militare sara’ affidato il pattugliamento delle acque internazionali, con funzioni di monitoraggio e inseguimento; le Fiamme Gialle agiranno nelle acque territoriali con compiti investigativi e ispettivi. Sempre in acque territoriali, le unita’ delle capitanerie di Porto, avranno piu’ specifiche funzioni di ricerca, salvataggio e assistenza. NO USO FORZA MARINA, MA ISPEZIONI GDF: le navi della Marina Militare, come ha precisato anche ieri il ministro Martino, non potranno usare la forza per contrastare in acque internazionali le carrette del mare. Lo impedisce il diritti internazionale marittimo che non prevede il reato di traffico di clandestini e non consente, dunque, l’abbordaggio, ma solo l’inseguimento della nave sospetta. Le unita’ della Marina comunicheranno, comunque, alla cabina di regia antisbarchi la posizione della nave e quando questa entrera’ in acque territoriali sara’ la Guardia di Finanza a intervenire. Le Fiamme gialle gia’ oggi, per contrastare il traffico di clandestini previsto come reato in Italia, hanno il potere di salire a bordo della navi sospette con i propri team, ispezionarle ed arrestare gli eventuali scafisti. Cio’, in base al decreto, potrebbe avvenire anche nella cosiddetta zona contigua che si estende per 12 miglia oltre il limite delle acque territoriali. SI’ INCHIESTE BANDIERA, VISITE A BORDO E FERMO NAVI: ”fatto salvo il presupposto della salvaguardia della vita umana – ha detto Mantovano alla Camera – si potra’ procedere all’inchiesta di bandiera, alla visita a bordo, se vi e’ un’adeguata cornice di sicurezza e al fermo delle navi che trasportano i clandestini, anche al fine di un rinvio nei porti di provenienza”. Tuttavia, nei confronti della carrette del mare, saranno piu’ probabili interventi di soccorso:”le unita’ cariche di migranti di cui parliamo – ha, infatti, proseguito il sottosegretario – sono spesso scafi in legno, di dimensioni che non raggiungono i 10-15 metri di lunghezza. Sono vecchie e fatiscenti, navigano in spregio di qualsiasi normativa di sicurezza, sono cariche di persone oltre le 100 unita’, si trovano inevitabilmente in pericolo di perdersi e nelle condizioni di rischiare continuamente l’affondamento anche con condizioni di mare favorevoli. Si configurano quindi situazioni che impongono interventi di soccorso, e quindi di individuazione degli scafisti”. GUARDIA FINANZA CAPO FILA FORZE POLIZIA: Carabinieri e Polizia di Stato, che hanno i propri natanti, oggi possono controllare e ispezionare i mezzi nautici sospettati di trasportare clandestini. Con il decreto cederanno il passo alla Guardia di Finanza, che avra’ funzioni di capo fila. LA CABINA DI REGIA: il coordinamento delle forze in campo sara’ affidato alla direzione centrale dell’immigrazione, che avra’ compiti di raccordo operativo e di analisi delle informazioni raccolte. Una cabina di regia che potrebbe essere guidata da un tecnico, esperto della materia: negli ultimi giorni il nome piu’ accreditato e’ quello del Prefetto Alessandro Pansa, direttore della polizia di specialita’.


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