Welfare

Quando l’esercizio del potere diventa un atto arbitrario

Comune : Vicenza Difensore civico: Gianni Cristofari Settore: Abusivismo Caso: Legittimità delle procedure

di Redazione

L?esercizio del potere non può mai trasformarsi in arbitrio. Il caso di questa settimana lo conferma.
Il signor P. si è rivolto al difensore civico del Comune di Vicenza lamentando di essere perseguitato da un funzionario dell?amministrazione. Il signor P. è proprietario di un manufatto, due tettoie che vengono utilizzate come ricovero attrezzi, che si appoggia alle mura cittadine. L?opera è considerata abusiva dal Comune e la controversia dura da una decina di anni. Il signor P. ha contestato che il funzionario abbia ordinato ad alcuni operai del Comune di demolire il manufatto senza alcun provvedimento legittimo.
Il difensore civico ha immediatamente scritto una lettera all?ufficio interessato rilevando come «indipendentemente dalla legittimità del manufatto, ogni atto materiale dell?amministrazione deve essere preceduto da un atto formale».
Contattato telefonicamente, il funzionario confermava al difensore civico la sua volontà di procedere alla demolizione in modo «sbrigativo» anche di un secondo manufatto, essendo certo dell?illegittimità dell?opera. Il difensore civico, da parte sua, ha ribadito il rispetto della procedura.
Dopo aver contattato il segretario generale e l?assessore competente, ha ottenuto dal Comune un regolare ordine di demolizione contro il quale adesso il signor P. può eventualmente ricorrere per fare accertare la legittimità della sua opera.
Commenta il difensore civico: «L? intento del funzionario non si può dire che contrastasse con l?interesse dell?amministrazione: fatte alcune considerazioni, la soluzione più economica sarebbe stata effettivamente quella di demolire senza formalità anche il secondo manufatto». Ma così facendo, il Comune non avrebbe rispettato le regole esercitando il potere con evidente arbitrio, cosa che non è mai permessa.

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