Cinema

Storia di Mary e della nonna che le insegnò a volare

Enzo d'Alò, regista de “La Freccia Azzurra” e “La gabbianella e il gatto”, è nelle sale con “Mary e lo spirito di mezzanotte" il nuovo film di animazione ispirato a un romanzo di Reddy Doyle che racconta il legame che unisce quattro generazioni di donne. Elogio del valore educativo della figura dei nonni per la crescita dei bambini

di Rossana Certini

Un viaggio emozionante tra generazioni diverse, che mette a fuoco il passaggio cruciale della crescita che ognuno di noi, prima o poi, affronta nella propria esistenza. Questo è Mary e lo spirito di mezzanotte il nuovo film di animazione del regista Enzo d’Alò, nelle sale dal 23 novembre. Dopo La Freccia Azzurra (1996), La gabbianella e il gatto (1998) e Momo alla conquista del tempo (2001) questa volta il regista partenopeo ci porta tra i fiordi del Nord dell’Europa e affida alla giovane Mary, un’undicenne dai capelli rossi con l’incontenibile passione per la cucina, il compito di guidare lo spettatore nel lessico famigliare di un nucleo tutto al femminile.


«È una storia di donne forti, che hanno tutte degli obiettivi da raggiungere», spiega Enzo d’Alò, che venerdì 1° dicembre sarà presente alla proiezione pomeridiana al cinema Astra di Padova. «La scelta delle protagoniste nasce un po’ dal fatto che il film è ambientato in Irlanda, dove il matriarcato è molto attivo e un po’ perché credo che il rapporto fra le donne di una stessa famiglia è più forte perché sono genitrici l’una dell’altra. Poi non dimentichiamo che la storia è ispirata al romanzo A Greyhound of a Girl di Reddy Doyle, che è un bellissimo racconto di famiglia dove quattro generazioni di donne si confrontano tra passato e presente».

Mary e lo spirito di mezzanotte, regia di Enzo d’Alò (Foto: ©aliante)

È difficile non immedesimarsi in Mary, bambina piena di sogni come lo siamo stati tutti noi. Ad incoraggiarla e sostenerla c’è nonna Emer, con cui la piccola ha un rapporto davvero speciale. Ma una bella avventura non può non prevedere ostacoli imprevedibili. Tra questi mamma Scarlett, che gestisce la sua famiglia in maniera impeccabile ma senza compromessi. Scarlett ama sua madre Emer, ma a volte è gelosa del rapporto che ha con sua figlia Mary. Su queste tre donne aleggia Tansey, una misteriosa figura femminile dalle movenze gentili e look fuori tempo.

Quando ho letto per la prima volta il romanzo di Doyle, sono rimasto molto colpito dai tanti spunti di riflessione che contiene. Il primo è che è importante che i bambini facciano i bambini

Enzo d’Alò, regista

«Quando ho letto per la prima volta il romanzo di Doyle», prosegue il regista, «sono rimasto molto colpito dai tanti spunti di riflessione che contiene. Il primo è che è importante che i bambini facciano i bambini. Hanno diritto ad avere i loro sogni e in questo senso il rapporto con i nonni è fondamentale perché, questi ultimi, sono in una fase della vita in cui hanno superato quella delle responsabilità, che invece è imposta al ruolo di genitore e diventano quasi dei fratelli o delle sorelle maggiori, come nel caso di nonna Emer».

È inevitabile che il pubblico di tutte le età si immedesimi in uno dei protagonisti, vedendo gli altri come archetipi di persone che ha realmente di fianco nella vita quotidiana.


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«Il rapporto tra nipoti e nonni», racconta d’Alò, «rende manifesto inevitabilmente un altro tema che è quello dell’interazione della mamma con questo nucleo molto compatto rappresentato da Mery e Emer. Si genera un conflitto generazionale che innesca in Scarlett una inevitabile crescita umana. Credo che a volte, quando si è genitori, si dimentica come si era da bambini. I nonni, invece, hanno una sorta di “regressione” che li porta a capire i loro nipoti. Hanno un gap culturale che gli consente di avere molte cose da raccontare ai più piccoli perché i loro saperi sono diversi, anche, da quelli dei genitori. È interessante notare come i nonni sono centrali nella trasmissione delle tradizioni che nel film identifichiamo con il dono del libro delle ricette da nonna a nipote. Un passaggio culturale che salta una generazione. In una società come la nostra, che ci divora, il ruolo dei nonni è fondamentale per l’educazione dei bambini»

Mary e lo spirito di mezzanotte, regia di Enzo d’Alò (Foto: ©aliante)

Ma questa pellicola racconta anche gli ostacoli che nella vita occorre superare per arrivare a raggiungere i nostri obiettivi.

«Nel film Mary prova a superare gli ostacoli attraverso la metafora del cibo che usa, anche, come un grimaldello, per cercare di guarire la nonna quando si ammala», spiega d’Alò.

Le avventure di Mary ci fanno capire che non si può avere futuro senza passato. Non è possibile affrontare la complessità della vita moderna senza le nostre radici

Enzo d’Alò, regista

«Le avventure di Mary ci fanno capire che non si può avere futuro senza passato. Non è possibile affrontare la complessità della vita moderna senza le nostre radici. È importante costruire per i nostri bambini un substrato culturale che, crescendo, gli permetta di essere capaci di difendersi da tutti gli stimoli, terribili a volte, che la società ci impone. È un processo di trasmissione di valori complesso che richiede l’impegno di tutti gli adulti di riferimento».

Mary e lo spirito di mezzanotte è dunque un film che parla ai bambini ma non è scritto solo per loro. Si rivolge a tutti noi per ricordarci che ogni singolo momento che trascorriamo con le persone che amiamo è prezioso per la nostra vita. Ma, anche, che c’è un valore profondo nel continuo passaggio di conoscenze tra generazioni. Ci rammenta che i ricordi sono importanti. Come accaduto con le altre pellicole di d’Alò, da La gabbianella e il gatto che ci ha insegnato ad accettare il diverso a La freccia azzurra da cui abbiamo imparato a combattere le ingiustizie, anche questo nuovo film ci lascia un grande insegnamento, ossia che i nonni sono preziosi.

Le immagini mostrano alcuni fotogrammi del film “Mary e lo spirito di mezzanotte”, regia di Enzo d’Alò. Foto di ©aliante

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