Formazione

Legambiente: in Italia avvelenato un fiume su tre

Il 38% degli scarichi finisce nei corsi d'acqua senza depurazione e 16 mila dei 47 mila scarichi censiti sono fuorilegge. Dossier "Fiumi e veleni"

di Redazione

In Italia e’ avvelenato un fiume su tre, il 38% degli scarichi finisce nei corsi d’acqua senza depurazione e 16 mila dei 47 mila scarichi censiti sono fuorilegge. Questi i dati che emergono dal dossier ‘Fiumi di Veleni’ diffuso da Legambiente che oggi ha presentato la campagna di monitoraggio e informazione che prevede oltre 300 prelievi in 19 corsi d’acqua da parte di volontari ed esperti dell’associazione incaricati di fare il check up sullo stato di salute dei fiumi italiani. Secondo Legambiente i fiumi sono i principali responsabili dell’inquinamento del mare: il 63,4% delle analisi effettuate nel 2000 da Goletta Verde alle foci e’ risultato ampiamente fuorilegge. Secondo il presidente di Legambiente Ermete Realacci i fiumi piu’ che ”imputati” sono ”vittime” di politiche dissennate. Le principali minacce sono il prelievo di acqua pari a 980 metri cubi per abitante l’anno e l’estrazione di ghiaia: ogni anno oltre 300 milioni di tonnellate, sei per abitante, vengono strappate dal letto dei fiumi. Inoltre, come se non bastasse, le cementificazioni selvagge degli argini, gli sbarramenti artificiali e i prelievi idrici indiscriminati sono tra le principali concause di quel dissesto idrogeologico che rende fragili l’Italia e che ha determinato, daldopoguerra a oggi, piu’ di 6356 aree colpite da alluvioni e frane, quasi la meta’ (47,6%) di tutto il territorio italiano Dal dossier emerge un altro dato allarmante: su 37 capoluoghi di provincia che gravitano sul Po, il Tevere e l’Arno, solo sette hanno una depurazione al 100%. In maglia nera Milano con 0% di depurazione e Firenze, con il 15%, meglio Roma con l’89%. Ma secondo il ministro dell’Ambiente Willer Bordon che e’ intervenuto alla presentazione dell’iniziativa ”in questi ultimi anni sono state poste le premesse per un salto di qualita’ nel settore” attraverso il recepimento di direttive Ue, aggiornamenti legislativi, piani di bacino e 4 mila mld di interventi specifici dal ’97 in poi cui hanno fatto seguito, dal ’98, oltre 1.500 provvedimenti per la difesa del suolo. Il ‘caso’ Milano, priva di depuratore da 25 anni, ad avviso del ministro, ”era imbarazzante ma l’abbiamo affrontato dettando condizioni rigorose sul fronte della depurazione” che consentiranno di superare l’attuale condizione do degrado. Sono 19 i fiumi destinati a finire sotto la lente di ingrandimento di Legambiente. Nei due mesi della campagna verranno fatti piu’ di 300 campionamenti, sui fiumi principali ma anche a monte e a valle degli affluenti piu’ importanti. Il monitoraggio della prima squadra prendera’ il via in Sicilia, con il fiume Simeto, e proseguira’ verso nord con il Neto, l’Arno, il Bisagno, il Polcevera, l’Argentina, la Dora Baltea, il Po e il Piave. Sara’ invece il Basento, in Basilicata, il primo fiume ad essere analizzato dalla seconda squadra, seguito dal Volturno, dal Pescara, dal Chienti, dal Seveso, dal Lambro, dall’Olona, dall’Ombrone, dal Tevere e dal Nera. Al termine Legambiente pubblichera’ una sorta di guida Michelin dei fiumi, assegnando una stella se sono puliti, due se sono mediamente inquinati, tre se sono inquinati, quattro se sono fogne a cielo aperto.


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