Volontariato

E se fosse Barbieri ad uscire dal coma

Editoriale di R.Bonacina sull'Italia colpita dai terremoti

di Riccardo Bonacina

Com?era ovvio, i mass media hanno dato molto spazio all?ormai famoso ?miracolo del terremoto?. Più spazio che al racconto dei disagi e delle solitudini di una popolazione di quasi 40 mila persone in Umbria e Marche. A noi pare che l?episodio della donna di 32 anni ricoverata in coma all?ospedale di Foligno e risvegliatasi improvvisamente dopo venti giorni alle 9,36 di venerdì 3 aprile nel momento della scossa del VII grado della scala Mercalli, dimostri proprio quanto la paura e il panico siano penetrati sin dentro le ossa e la mente della gente dopo 6 mesi di scosse. Ottomila scosse, più di tremila avvertite dalla popolazione, una media di 16 scosse al giorno, più o meno forti, più o meno lunghe, ma capaci di spezzare ogni pensiero riguardo al futuro, ogni immagine del proprio domani. In questi giorni, in queste ore ci sono giunte molte telefonate dalle zone terremotate, telefonate di rabbia, di paura, telefonate di richiesta di aiuto. Le Caritas, i sindaci, le assistenti sociali si sono messe in contatto con noi per lanciare un appello: non lasciateci soli, non abbandonateci, invitate la gente e i vostri lettori a venire in Umbria e Marche. Raccogliamo le loro voci e i loro appelli nel nostro servizio di copertina. Telefonate che hanno acceso anche in noi la rabbia pensando alla non informazione, alle veline dei tiggì, al pensiero che come ci è stato sottolineato: «Finiamo in prima pagina solo quando le scosse vengono avvertite anche a Roma». A Nocera, a Gualdo Tadino, per cercare di trasmettervi l?urgenza che ci è stata fatta, in questa settimana di Pasqua e di giorni festivi, migliaia di persone sono senza acqua potabile, le linee telefoniche sono spesso in tilt, le scuole sono chiuse dal 3 aprile scorso, oltre 300 famiglie sono ancora in tenda e soffrono il freddo. E, cosa grave, i più giovani hanno ormai deciso di andarsene via. Così un terremoto che sin dall?inizio era stato ?il terremoto degli anziani?, interesserà ancor di più la popolazione ultrasessantacinquenne. Cioè persone che rischiano di immaginarsi nella condizione di ?terremotato? per sempre. Per questo è urgente non smobilitare la presenza del volontariato, è importante la presenza di giovani da tutt?Italia, è importante prevedere progetti in grado di promuovere la socialità, l?aggregazione, il sostegno psicologico. Un altro allarme ci è stato recapitato, da un portavoce autorevole: il priore del Sacro convento di Assisi. La richiesta di sentire le istituzioni più vicine. Il decreto del governo approvato solo pochi giorni fa e la sua lettura e interpretazione ha già fatto venire il mal di testa a tecnici e amministratori per l?eccessivo carico di norme e di burocrazia.Coraggio amici di Umbria e Marche, a Pasqua noi, e molti nostri lettori, saremo con voi.


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