Famiglia

Taranto fa da cavia con due progetti verdi

La città, considerata a rischio per gli alti tassi di inquinamento, si doterà di automezzi elettrici che saranno utilizzati per la raccolta dei rifiuti

di Mariateresa Marino

P arte dal Sud Italia la strategia anti-inquinamento del futuro. La città candidata a fare da ?cavia? d?eccezione è Taranto, dove l?Aimu, Azienda municipalizzata per l?igiene urbana, sperimenterà tra qualche mese l?uso di mezzi elettrici e a metano per la raccolta dei rifiuti e per quella differenziata. L?azienda e il Comune hanno presentato nelle scorse settimane il progetto, inserito nel programma europeo Life, al ministero dell?Ambiente che farà da tramite con l?Unione europea, a cui spetterà il compito di esaminarlo e approvarlo. In questo caso, l?Unione finanzierà una parte del progetto. L?obiettivo è quello di ridurre il tasso di inquinamento dei mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti, alimentati a gasolio. «I progetti presentati in realtà sono due», spiega il dottor Di Suma, direttore generale dell?Aimu, «uno riguarda il recupero ambientale di un?oasi di verde nel centro della città, l?altro, che è il più impegnativo e complesso, riguarda appunto la raccolta dei rifiuti». Il responso dovrebbe arrivare entro i primi sei mesi di quest?anno. Una volta approvato il progetto, partirà la sperimentazione che, suddivisa in diverse fasi, durerà circa un anno. I costi si aggirano intorno al miliardo e mezzo. È previsto l?acquisto di almeno tre mezzi alimentati a metano e a elettricità, oltre alla realizzazione di cinque stazioni di raccolta dei rifiuti e caricamento dei mezzi. Il progetto prevede, inoltre, che una parte dei fondi venga impiegata per la formazione del personale e per una campagna divulgativa tra gli studenti delle scuole della città. Insomma, Taranto diventa un banco di prova di come le nuove tecnologie si possano mettere al servizio del recupero ambientale. E non è un caso che l?iniziativa sia partita dalla città pugliese, considerata area a rischio, emersa nelle cronache degli ultimi tempi per casi di morti attribuibili a inquinamento ambientale.


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