Cultura

Industriali col fattore H

Un camper girerà l’Italia attrezzato come una casa-ufficio, per diffondere la cultura del telelavoro. E poi progetti di formazione mirata, battaglie legislative, una nuova cultura imprenditoriale.

di Massimiliano Franceschetti

Si chiama ?Lucy, casa ufficio intelligente? il camper che a partire dal prossimo mese farà il giro della penisola fornito di postazioni di telelavoro e di strumenti ad alta tecnologia telematica. L?obbiettivo: dimostrare che l?integrazione di una laureata in lettere non vedente o di un ingegnere progettista tetraplegico è possibile. È questo il primo risultato del gruppo di lavoro per il ?Sostegno all?handicap attraverso l?innovazione tecnologica e la formazione? costituito nell?ottobre del 1996 da Confindustria nell?ambito dell?area ?Scuola formazione e ricerca?. Il progetto a sostegno dell?importanza degli ausili informatici è stato ideato dagli esperti di viale dell?Astronomia e finanziato dall?Unione europea nell?ambito del programma Horizon. Dopo il primo anno gli imprenditori e i docenti del gruppo di lavoro stilano un bilancio dell?attività. Registrano i primi passi in avanti, come la detraibilità fiscale fino al 22 per cento per le spese relative all?acquisto di sussidi tecnici ed informatici per l?autonomia dei lavoratori svantaggiati, e promettono battaglia per il futuro. Specie nei confronti della legge 482/1968 sul collocamento obbligatorio e della proposta di riforma che circola, giudicata una sorta di inutile compromesso, niente di più. A lanciare i suoi strali per primo è Davide Cervellin, 39 anni, imprenditore non vedente, da dieci anni a capo della Tiflosystem Spa, azienda leader in Italia nelle tecnologie e servizi per ciechi, ipovedenti, logopatici e disabili motori (vedi box), e ispiratore del gruppo di lavoro, che sostiene: «Serve un cambiamento culturale. Subito». E continua: «L?obiettivo del gruppo formatosi in Confindustria sta tutto qui. Cambiare prospettiva, spingere gli imprenditori a considerare un ipovedente come una risorsa e non come un peso o una percentuale imposta dalla legge». Cosa fare in pratica? «Puntare sulla sinergia fra le aziende. Chi, per esempio, lavora nel campo dell?automazione nella deambulazione e quindi per il miglioramento della qualità della vita», conclude Cervellin, «dovrebbe stringere intese con industrie specializzate nella pavimentazione e legate a comparti tradizionali. Così si sviluppano indotti ?virtuosi? e chi convive con l?handicap può rivelarsi un?opportunità per l?impresa». Altro obiettivo è la scuola. Angelo Ferro, docente di economia all?università di Verona e coordinatore del gruppo di lavoro, non ha dubbi: «Occorre affrontare con personale altamente qualificato e appropriate tecnologie compensative il percorso formativo dei portatori di handicap». «Per questo motivo», conclude Ferro, «vogliamo realizzare corsi di formazione qualificata per gli insegnanti e sperimentare in alcune scuole metodi didattici al passo con le tecnologie». Per informazioni: Antonella Perotti, Area Scuola, formazione e ricerca-Confindustria, viale dell?Astronomia 30, 00144 Roma. Tel. 06-5903671. Ausili e business A metà dicembre ha festeggiato il decimo anno di attività. Appena un mese prima aveva aumentato di 1,2 miliardi il suo capitale sociale con la sottoscrizione di quote da parte di nuovi soci (tra cui Giorgio Fossa, Carlo Callieri, Luigi Abete, Marco Tronchetti Provera, Cesare Romiti e Vittorio Merloni). La Tiflosystem Spa, azienda padovana leader nella produzione di tecnologie per i portatori di handicap, è l?ennesima prova dell?efficienza e della genialità imprenditoriale del Nord-est del nostro Paese. Fra i tanti prodotti dell?azienda di Cervellin ci sono: sistemi informatici di visualizzazione del suono, sistemi per l?automazione d?ambiente, computer con la tastiera in Braille, comunicatori simbolici portatili. Per informazioni: Tiflosystem Spa, via IV novembre 12/B, 35017 Piombino Dese (Padova). Tel. 049-9366933; fax. 049-9366950. Sito Internet: www.tiflosystem.it . å©Gli obiettivi del gruppo di lavoro ?Sostegno all?handicap attraverso l?innovazione tecnologica e la formazione? di Confindustria: 1. Dissenso sull?obbligatorietà della percentuale di assunzioni obbligatorie prevista dalla 482/1968 e dalla sua proposta di riforma; 2. Consentire alle imprese che assegnano commesse a cooperative di portatori di deficit, a singoli professionisti o ad enti il cui organico è almeno per il 50% formato da questi lavoratori di computare tali appalti (ad esempio prendendo un importo di 50 milioni come parametro unitario) nelle quote di assunzione obbligatoria; 3. Convenzioni tra aziende e ministero della Difesa per l?utilizzo degli obiettori di coscienza nella mansione di accompagnatori dei soggetti portatori di deficit inseriti nell?organico delle aziende; 4. Detrazione fiscale per i lavoratori svantaggiati dei costi dei servizi e delle tecnologie che risultano compensative della loro menomazione; 5. Sperimentazione nella scuola e progettazione di formazione altamente qualificante per gli insegnanti nel campo delle tecnologie al servizio dell?handicap.


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