Welfare

I campi si inquinano con gli ogm, condannato contadino

Un giudice canadese assolve invece la Monsanto, produttrice delle sementi modificate che hanno contaminato il podere di un agricoltore settantenne

di Gabriella Meroni

Un giudice canadese ha ordinato a un agricoltore il pagamento di un risarcimento di 85mila dollari (poco meno di 200 milioni di lire) alla Monsanto dopo che sui campi della sua azienda agricola erano cresciute piantine geneticamente modificate prodotte dal gigante del biotech. La ricostruzione degli eventi accreditata in aula e’ che il polline degli organismi prodotti nei campi della Monsanto sia stato trasportato dal vento sui terreni del privato che non ha da questo tratto maggiori profitti, pur essendo a conoscenza della contaminazione speciale. La sentenza pronunciata dal tribunale canadese di Saskatoon rappresenta una netta vittoria per l’industria del biotech che sta affrontando decine di casi simili nei tribunali degli Stati Uniti. ”E’ un’ottima notizia -ha commentato la portavoce della Monsanto Canada, Trish Jordan- il giudice ha dimostrato che la persona chiamata in causa ha violato il nostro brevetto provocandoci danni”. ”Ho usato i miei semi per anni -si difende Percy Schmeiser, il contadino di 70 anni contro cui la Monsanto ha vinto la causa divenuto un simbolo della lotta alle multinazionali del biotech- e ora vengono a dire agli agricoltori come me che dobbiamo smettere di farlo qualora i nostri vicini utilizzino colture geneticamente modificate che si disperdono con il vento. Di fatto ci e’ stato tolto il diritto di coltivare i nostri semi”. La sentenza precisa che non e’ rilevante, ai fini della pena, il fatto che l’agricoltore non abbia tratto guadagni dall’aver utilizzato il gene brevettato dalla Monsanto, elemento questo confermato durante il processo. La multa e’ di 10mila dollari di licenza per l’uso del gene modificato e di 75mila dollari dei profitti del suo raccolto del 1998.


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