Vita associativa
Acli a consiglio, Lembo nuovo segretario
Nell'ultima riunione dell'anno, il presidente Manfredonia ha rinnovato le critiche all'esecutivo Meloni in materia di legge di Bilancio e riforme. Avvicendamento in segretaria: lascia Damiano Bettoni, entra il presidente dell'Unione sportiva
«Riunendoci qui nel giorno che precede la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, non possiamo non mandare un pensiero ed una preghiera a Giulia Cecchettin, il cui nome si aggiunge a quello delle molte altre donne che hanno dovuto subire violenza dai loro partner o dai loro parenti».
Con queste parole Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale delle Acli, ha aperto oggi a Roma il Consiglio Nazionale delle Acli, l’ultimo del 2023, che proietta l’associazione nel 2024, anno in cui festeggerà gli 80 anni dalla nascita e in cui celebrerà il XXVII Congresso nazionale.
Un Terra che continuiamo a chiamare Santa
Tanti i temi affrontati dal presidente nella sua relazione iniziale, primo fra tutti la guerra in Terra Santa: «Non vi è giustificazione possibile per atto terroristico di Hamas ed è evidente il diritto di Israele all’esistenza, alla sicurezza e all’autodifesa, esattamente come lo è per l’Ucraina di fronte all’aggressione russa. Resta da capire quale sia il limite dell’autodifesa, e le immagini che arrivano da Gaza ci riempiono di desolazione perché non solo vengono colpiti molti innocenti insieme ai terroristi, ma non si delinea alcuna risposta strutturale ad una questione, quella della Terra che ostinatamente continuiamo a chiamare Santa, che si trascina ormai da quasi ottant’anni e non ha ancora trovato una risposta credibile».
No al premierato
Manfredonia ha espresso, poi, preoccupazione per la proposta di legge di revisione della Costituzione del Governo. «In nessun altro Paese al mondo il capo del Governo viene eletto dai cittadini. Il metodo individuato non ha nulla di lineare e lascia molte zone grigie e non detti, perché sulla carta i poteri del presidente del Consiglio rimangono inalterati, né vi è aggiunta la possibilità, ad esempio, della nomina e revoca dei Ministri e nemmeno si parla di differenziazione del ruolo delle due Camere. Come Acli vogliamo investire sulla partecipazione, non su soluzioni verticistiche, e riteniamo che per prima cosa si debba intervenire sul coinvolgimento dei cittadini alla vita democratica del Paese e sui suoi principali canali politici, ovvero i partiti, che debbono essere ricondotti a maggiore trasparenza e democrazia interna».
Il diritto al lavoro, per le Acli, è il presupposto alla partecipazione nella vita sociale, politica, culturale ed economica del Paese. «Il fenomeno del lavoro povero è ampiamente diffuso, così come lo sono la precarietà e la instabilità dell’occupazione, che interessano prevalentemente proprio quei giovani che, spesso, non si recano alle urne».
Legge di Bilancio senza un’idea di sviluppo
Sulla legge di bilancio, Manfredonia ha sottolineato come sia completamente priva di una idea di sviluppo. «Sembra che riformare seriamente l’assistenza ai non autosufficienti non sia d’interesse, avendo lasciato quasi 10 milioni di persone tra anziani e loro familiari senza sostegni. Non dimentichiamo, poi, i proclami sulla gratuità degli asili nido per i secondi figli, che non hanno trovato alcuna concretizzazione nel testo della legge. Poca lungimiranza, anche sul tema previdenziale, sul quale purtroppo dobbiamo registrare anche un balletto poco edificante nelle settimane scorse, con annunci smentiti e retromarce improvvise. Indecoroso, anche in questo caso, lo strano atteggiamento in relazione alle pensioni di medici e paramedici: uno schiaffo ed un affronto ad una delle categorie più vessate e “in prima linea” durante i giorni più difficili della pandemia».
«Come Acli», ha concluso Manfredonia, «vivendo la quotidianità dei territori anche più marginali e facendoci carico della tutela concreta dei diritti e dei principi racchiusi nella Costituzione, sentiamo il dovere di un impegno pubblico. La nostra vita associativa è questa: non una comunità chiusa, ma aperta e in continuo rapporto con il prossimo. Un processo in continuo divenire».
Avvicendamento in segreteria
Durante il Consiglio nazionale, Damiano Bettoni ha reso pubbliche le sue dimissioni dall’incarico di segretario generale: «Sono stati sette anni lunghi, fatti di salite e discese», ha detto, «ho scelto le Acli per vivere l’esperienza di cristiano al servizio degli altri. Ringrazio tutte quelle donne e quegli uomini che lavorano con dedizione nella sede nazionale per la nostra Associazione».
Il presidente Manfredonia ha poi proposto il nome del nuovo segretario, Damiano Lembo, presidente dell’Unione sportiva Acli, che è stato votato all’unanimità dal Consiglio.
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