Formazione
Imprese, troppo timide nel comunicare la loro responsabilità sociale
di Marella Caramazza
di Redazione
Per una volta non chiediamoci perché le imprese sono sempre più interessate ai temi della ?responsabilità sociale?. Non chiediamoci se gli investimenti che le imprese stanno destinando a iniziative ?socialmente rilevanti? nascono da calcoli di convenienza o da una reale convinzione dei decisori aziendali. Non poniamoci simili domande perché, probabilmente, non troveremmo una risposta univoca. Ciò che invece è importante è riscontrare come un numero sempre maggiore di imprese cominci a porsi seriamente il problema del proprio impatto sulla società. In fatto, per esempio, di tutela dell?ambiente, della salute della popolazione mondiale, di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale. Purtroppo, non di rado, la comunicazione di queste iniziative è ridotta al minimo quasi che, imprenditori e manager, non si sentano legittimati a occuparsi di tali questioni. Si tratta di ?abitudini? che andrebbero modificate. I dilemmi morali si annidano in ciascuno di noi che siamo chiamati a prendere decisioni che hanno un impatto sulla vita degli altri. Le aziende lo sanno bene. È forse giunto il momento che lo comunichino all?esterno.
Marella Caramazza, direttore generale Istud
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.