Inclusione
Da Udine a Palermo scende in pista la prima “Sport for inclusion week”
Sport for Inclusion Network, la rete di 25 fondazioni che fanno dello sport uno strumento per favorire la partecipazione delle persone con fragilità, ha presentato il fitto calendario di iniziative che dal 26 novembre al 3 dicembre animeranno tutta l’Italia. Venti città coinvolte in oltre 30 iniziative. Ascolta il podcast
Lo sport che include, che non lascia indietro nessuno. E non si tratta solo di attività inclusive per le persone con disabilità, ma al centro dell’attenzione vi sono tante fragilità come la povertà educativa, con l’idea che attraverso l’attività fisica si possa fare cultura, superare barriere sociali e culturali, senza lasciare indietro nessuno.
La rete di Sport for inclusion Network
Ed è proprio lo sport inclusivo il cuore delle attività di Sport for Inclusion Network – una rete di 25 fondazioni – che all’Allianz Cloud di Milano ha presentato la prima edizione della Sport For Inclusion week, un’iniziativa che dal 26 novembre al 3 dicembre, lungo tutto la penisola accenderà un faro sui tanti progetti di sport inclusivo e a impatto sociale che le diverse realtà della rete promuovono in Italia.
Nel corso della presentazione la presidente di Milano Sport, Rosanna Volpe ha definito lo sport «un veicolo potente», ricordando i campus che nell’ultima estate sono stati promossi per favorire l’inclusione a 360 gradi.
Il presidente di Sport Inclusion Network Rocco Giorgianni, segretario generale di Fondazione Milan ha sottolineato come l’idea di realizzare una settimana di iniziative nasca dalla volontà di «far conoscere il grande potenziale dello sport. Dimostrare quanta forza inclusiva possa avere lo sport» ma anche perché si vuole che «la cultura dello sport in chiave di benessere sociale sia sempre più patrimonio comunitario»
La molla: lo sport in Costituzione
A stimolare i promotori di questa rete non è estraneo l’ingresso dello sport in Costituzione. Il riconoscimento del suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico ha dato più forza e valore alle attività che centinaia di organizzazioni realizzano in tutta Italia e che grazie alla Sport for Inclusion Week saranno pienamente accessibili. Per gli organizzatori, infatti, è di fondamentale importanza che la platea degli sport inclusivi si estenda e si diffonda su tutto il territorio nazionale per garantire, anche a chi ha una fragilità, la possibilità di scegliere l’attività sportiva preferita.
I progetti
Tra gli esempi si possono citare il progetto della stessa Fondazione Milan che ha l’obiettivo di ridurre la recidiva e il disagio tra i giovani di Napoli, Bari, Catania e Palermo “Play for the future”, ma anche il progetto “Placchiamo le barriere”, pensato per sensibilizzare i giovani sui temi della disabilità e sulla capacità emotiva di affrontare le difficoltà della vita, favorendo un senso di responsabilità civile e una cittadinanza attiva, portato avanti da Fondazione Edison Orizzonte Sociale Eos con l’A.S. Rugby Milano e la partecipazione di alcuni atleti di Rugby Wheelchair che il 30 novembre promuoverà una “passeggiata urbana” in zona Darsena a Milano per favorire la consapevolezza sulle barriere architettoniche di una dei luoghi più frequentati dai giovani.
Come ha sottolineato Francesca Magliulo, direttrice della Fondazione, a margine della conferenza: «Lo sport in Italia ha bisogno di più energia, risorse e attenzione. Crediamo che educazione e sport siano un binomio indissolubile, e che sia sempre più necessario che istituzioni educative e istituzioni sportive collaborino a stretto contatto per una contaminazione positiva dei valori universali e intramontabili dello sport quali la determinazione, la lealtà, l’impegno e la perseveranza», importante lo spirito di squadra da qui, non a caso la scelta del rugby «in squadra può entrare chiunque».
Alla conferenza stampa hanno preso parte tante Istituzioni civili e sportive, tra cui il sottosegretario con delega Sport e Giovani della Regione Lombardia Lara Magoni, che ha portato all’attenzione il recente bando da 1 milione di euro per gli ausili e favorire così la pratica sportiva alle persone con disabilità. L’ex campionessa di sci ha ricordato come, smessa l’attività agonistica si fosse impegnata per favorire lo sci delle persone con disabilità e come tra i primi incontrati vi sia Mauro Berardi oggi maestro di Sci in Carrozzina di enjoy ke sport che prendendo la parola ha ricordato come in Italia non vi sia ancora una normativa ad hoc per i maestri come lui e dall’altro l’importanza di poter accedere all’attrezzatura.
Il ruolo della filantropia
Il valore del sostegno delle fondazioni italiane ai progetti di Sport Inclusivo è stato sottolineato da Carlo Mazzola, presidente di Fondazione Mazzola (tra i promotori del Network) che sostiene sin dalla sua costituzione lo sport inclusivo, soprattutto nel campo delle disabilità. «È fondamentale che la filantropia italiana continui a sostenere lo sport inclusivo perché grazie ai progetti che “mettono i campo” lo sport oltre ogni barriera riusciamo ad incidere veramente sulla qualità della vita delle persone concentrandosi sulla potenzialità e non sui limiti».
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Mazzola ha poi aggiunto: «I numeri dicono che ogni euro dedicato allo sport genera un risparmio di spesa sanitaria tra i 3 e i 5 euro per persona nel lungo periodo; come Fondazione non abbiamo interessi economici ma questa evidenza ci spinge ancora di più a impegnarci in un settore non molto “frequentato” dalla filantropia. Si parla sempre di inclusione ma la realtà ci dice che le persone vengono molto spesso escluse dai luoghi di sport. I dati suggeriscono l’urgenza di attivarsi per rispondere a un bisogno, individuale e collettivo, e dar voce a un diritto, in particolare in questo momento storico che ha visto il riconoscimento dello sport nella Costituzione italiana».
Allargare la base di chi pratica sport
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Claudia Giordani, vice presidente del Coni, e Marco Riva, presidente di quello lombardo, che hanno richiamato il ruolo importante del Comitato italiano paralimpico. Paolo Tavian presidente della federazione Italiana Sport Paralimpici, sport invernali ha ricordato l’importanza di aprirsi anche da parte delle federazioni, allargando la base di quanti praticano gli sport paralimpici.
Una riflessione sulla partecipazione sportiva delle persone con disabilità intellettiva e relazionale è arrivata da Silvia Epis direttore tecnico del Settore Nazionale Giovanile – Federazione Ciclistica Italiana. Per Laura Giuliani, portiere della prima squadra femminile del Milan lo sport «è un acceleratore esperienziale, è lo specchio della nostra società».
Sono poi intervenuti Lucio Fusaro, presidente Allianz Powervolley, Alfredo Trentalange, responsabile della commissione Aia-Figc.
A guidare la conferenza stampa Elisa Furnari, presidente della Fondazione Èbbene – tra i fondatori del network – impegnata nel contrasto alla povertà educativa «lo sport è uno strumento di coesione sociale che nei nostri territori è più difficile», ha osservato a margine dell’incontro, mentre sul parquet dell’Allianz Cloud erano in corso attività di sport inclusivo come Para-taekwondo, Para-climbing, Para-cycling, Sitting Volley (nell’immagine in apertura), Rugby in carrozzina… una piccola anteprima degli oltre 40 appuntamenti della Sport for Inclusion Week.
Una nota segnala che l’iniziativa ha ricevuto il sostegno di Duferco Energia, Montura e Allianz Power Volley Milano, Allianz Spa, Csi Centro Sportivo Italiano.
Il calendario completo degli eventi è online su www.sportforinclusion.org.
Le voci della Sport for Inclusion Week in un podcast
Nel podcast curato da Gianmarco Landucci, le interviste a Giorgianni, Furnari, Demetrio Labate, responsabile area raccolta fondi enti e fondazioni di Dynamo Camp, Marco Gessini, responsabile programmi di Fondazione Laureus e a Marina Pittini di Fondazione Pietro Pittini.
Tutte le immagini da ufficio stampa
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