Welfare

Privilegi a pochi, disperazione a tutti

Un detenuto nel carcere dell'Ucciardone a Palermo racconta abusi ed i soprusi quotidiani.

di Riccardo Bonacina

Sono un detenuto ristretto nel carcere dell?Ucciardone di Palermo, scrivo per elencare gli abusi e soprusi che si verificano in questo carcere. Fino a qualche settimana fa avevamo l?obbligo del silenzio, era vietato dialogare in sezione tra noi detenuti, chi lo faceva veniva sanzionato disciplinarmente come il sottoscritto, abbiamo protestato per fare abolire questo abuso. L?arbitrio nell?applicazione del Regolamento di esecuzione sfocia apertamente nell?illegalità dell?intero sistema di gestione dell?istituto. Ho fatto reclami e scritto a tutti gli organi competenti, gli unici che si sono interessati anche con una visita, sono stati l?on. Maurizio Turco e l?on. Giuliano Pisapia. Ai reclami non c?è stata ancora nessuna risposta, né il direttore, né il magistrato di sorveglianza né il ministero hanno risposto. Il sistema che impera qui all?Ucciardone è regolato dall?abuso. La detenzione la viviamo da isolati senza esserlo, esclusi da tutto e da tutti, zero trattamento socializzante e rieducativo. Le nostre giornate sono nell?ozio totale, l?unica variante sono l?ora d?aria, per il resto chiusi in cella. Le limitazioni grandi e piccole riguardano un po? tutto: dalle schermature illegali alle finestre, la doccia non tutti i giorni, niente socialità tutti i giorni, una sola volta alla settimana, niente lavanderia, la biblioteca funziona una volta ogni 2-3 mesi, il magazzino è un?entità misteriosa, limitazione nell?acquisto di riviste e giornali, hanno abolito nei giorni festivi il pasto serale……. lettera firmata Doveva essere la settimana della discussione e del voto sull?indultino, invece si discute, e nel giro di una settimana è previsto che si voti, la legge sull?immunità parlamentare, cioè l?indultone. La legge sulla sospensione condizionata della pena per i detenuti era arrivata al Senato a febbraio, ma è stata sorpassata d?urgenza da quella sulla sospensione dei processi a carico di capo dello Stato, premier, presidenti delle Camere e presidente della Consulta. Il presidente Pera aveva assicurato che una volta approvato alla Camera, l?indultino avrebbe avuto al Senato un binario privilegiato; invece, il presidente ha attivato uno scambio ed è passato prima l?indultone, mentre l?indultino è finito su un binario morto, dove i professionisti del nulla di fatto si sono fin qui esercitati solo a ?perfezionarlo?, cioè farlo a pezzi, spolparlo e ridurlo ai minimi e oltraggiosi termini di una legge truffa.Non entriamo nel merito dei singoli provvedimenti garantisti che questa maggioranza ha voluto; notiamo solo che finora abbiamo visto passare molti provvedimenti per pochi e neppure uno che riguardasse tutti. E a noi, dai 57mila detenuti arrivano ogni settimana decine di lettere di disperazione.


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