Mondo

Cooperazione nei Balcani: niente fondi alle ong

Sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo d'intesa per disciplinare la partecipazione italiana al processo di stabilizzazione nell'area balcanica.

di Francesco Agresti

I progetti di cooperazione internazionale nei Balcani? Meglio se a gestirli sono gli enti locali. Il ministero degli Affari esteri ha sottoscritto nei giorni scorsi un Protocollo d?intesa con la Conferenza dei presidenti delle Regioni per sostenere e finanziare gli interventi previsti dalla legge 84 del 21 marzo 2001 (?Disposizioni per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di Paesi dell?area balcanica?). La legge 84 fu emanata, come recita il primo comma dell?articolo 1, “per disciplinare le forme di partecipazione italiana al processo di stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Paesi dell?area balcanica”. La Farnesina preferisce che questi interventi siano realizzati dalle Regioni, piuttosto che dalle ong. Il j?accuse di Sergio Marelli. L?accordo prevede l?istituzione di un Comitato tecnico composto da 5 rappresentanti del dicastero degli Esteri, uno del ministero dell?Economia e 6 delle Regioni. La designazione è annuale e dovrà avvenire entro 15 giorni dall?approvazione dell?intesa. Una volta insediato, il comitato dovrà entro 30 giorni redigere delle Linee guida con le quali definire i criteri e i modelli di riferimento per le proposte di partenariato internazionale. Esso avrà, inoltre, il compito di coordinare la fase di elaborazione e di presentazione dei progetti d?intervento e promuovere il raccordo tra enti locali e ambasciate. Gli enti locali potranno presentare delle proposte di programmi operativi integrati, che il Comitato dovrà esaminare. “Un accordo che assume una rilevanza particolare”, ha spiegato Enzo Ghigo, presidente della Conferenza delle Regioni, “non solo perché è il primo protocollo d?intesa siglato fra la Conferenza delle Regioni e il ministero degli Esteri dopo l?entrata in vigore del nuovo Titolo V della Costituzione, ma soprattutto perché realizza un obiettivo importante quale quello della cooperazione in una zona d?Europa che per molti anni è stata devastata da eventi bellici. E lo fa partendo da una concertazione fra il governo nazionale e i governi regionali, che forse è il modo migliore per innovare sul piano della politica estera”. I programmi delle Regioni potranno essere finanziati con il Fondo rotativo (previsto all?art. 7 delle legge 84/2001) che può contare per il 2003 su uno stanziamento di circa 7,2 milioni di euro. Ma, se valutati positivamente dal Comitato, potranno essere finanziati anche dal Fondo per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani, istituito nello stato di previsione del ministero del Tesoro e pari a circa 51 milioni di euro Mentre il ministero degli Esteri si prepara a finanziare i progetti degli enti locali, alle ong italiane negli ultimi due anni non è stato sostenuto nemmeno un progetto. “Qualche giorno fa”, afferma Sergio Marelli, presidente dell?associazione delle ong italiane, “abbiamo scoperto che l?esecutivo ha speso tutto lo stanziamento destinato ai Balcani per il 2001 e il 2002 destinando altrove i fondi che servivano a finanziare gli interventi della cooperazione. Non solo non ha concesso nemmeno un euro, ma finora le organizzazioni non governative non sono state mai consultate, escluse di fatto da ogni ipotesi di intervento”. “Solo negli ultimi giorni”, prosegue Marelli, “ci siano accorti che è stato pubblicato un bando del ministero degli Esteri che sembra aperto anche alle ong. Stiamo lavorando in tutta fretta, visto anche le scadenze ravvicinate, per mettere a punto dei progetti da presentare”. “Ad essere messi da parte non sono solo le ong”, dice Mauro Cereghini, dell?Osservatorio sui Balcani, “negli ultimi mesi abbiamo cercato di fotografare la presenza italiana non governativa e quello che emerge è una pluralità di interventi realizzati da soggetti diversi. Ci sono una serie di nuove organizzazioni che si sono dedicate per la prima volta all?impegno umanitario proprio in occasione della ricostruzione dei Balcani. Più in generale la legge 84 sembra andare a due velocità, pensata per sostenere due linee di intervento: una gestita dal ministero delle Attività produttive e una dalla Farnesina. Finora, pur avendo previsto formalmente stanziamenti paritari, la prima sembra procedere in maniera più spedita della seconda”. Il protocollo Mae-Regioni Provvedimento – Protocollo d?intesa ministero Affari esteri – Regioni/Province autonome Finalità – Favorire la stipula di Accordi di programma tra il Mae e le Regioni – Province autonome, per il finanziamento dei progetti proposti e gestiti dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni ex art. 7 legge 21 marzo 2001, n. 84 Comitato tecnico Composto da 5 rappresentanti del Mae, 1 rappresentante del ministero dell?Economia e finanze e 6 rappresentanti delle Regioni – Province autonome


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA