Non profit

Scalfaro i volontari e la gratuit

editoriale di R. Bonacina sul messaggio di fine anno del presidente della repubblica Scalfaro

di Riccardo Bonacina

C?è un passaggio, nel discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, che merita di essere da noi ripreso e che vale, in generale, qualche considerazione. Accennando alle testimonianze commoventi incontrate nei suoi viaggi per il mondo, Scalfaro ha parlato del valore del volontariato in questi termini: «Ho conosciuto un volontariato eroico, con dei caduti per la pace. Il volontariato è una splendida pagina per l?Italia nel mondo. È una vocazione di dentro in persone che non chiedono nulla. Attenzione», ha poi continuato il Presidente, «desidero essere chiaro, ci sono delle iniziative che sono anche ottime, che servono, ma che non possono chiamarsi volontariato, perché c?è una retribuzione, o perché si è sistemata tutta la famiglia, o amici e conoscenti, anche capaci. Questo non è volontariato, il cui marchio, invece, si chiama gratuità». È un passaggio, questo, del messaggio di fine anno, che certo non ha suscitato le discussioni dedicate ai passaggi sulla giustizia e al ?tintinnar di manette?, ma che qualche nota polemica ha sollevato. Per esempio Nuccio Iovene, segretario del Forum del Terzo settore (organismo che coordina associazioni di volontariato, cooperative sociali e fondazioni laiche e cattoliche) ha così chiosato, su un quotidiano, l?intervento: «Ho l?impressione che il Presidente sia legato ad una visione del volontariato che non tiene conto delle grandi novità avvenute nel settore. La capacità di mobilitare energie e risorse in maniera volontaria non può essere in contraddizione con la capacità di creare lavoro e reddito soprattutto laddove lavoro e reddito non ci sono. Altrimenti il volontariato resterebbe appannaggio di un?élite ricca e benestante, il volontariato si ridurrebbe ad essere questione di chi già gode di un buon reddito e di un bel posto di lavoro. Oppure la pratica della gratuità e della solidarietà come motore e scopo del proprio impegno, invece di essere possibilità quotidiana per tutti, si ridurrà ad essere una via riservata ai soli ? eroi?». Chi ha ragione, il Presidente o Iovene? Noi non abbiamo dubbi: ha ragione Nuccio Iovene. Pur comprendendo il profondo significato morale del richiamo e dell?avvertimento di Scalfaro, è davvero sbagliato ridurre la gratuità ad assenza di giusta retribuzione, ed è pericoloso fare dell?impegno volontario un affare per soli eroi. Soprattutto nel campo della cooperazione internazionale allo sviluppo. Caro Presidente, lo sa che le insolvenze del nostro ministero degli esteri verso i volontari che per lunghi periodi donano la propria vita e la propria professionalità a popolazioni bisognose ha fatto scendere il numero degli italiani impegnati nel mondo da 500 a 100 in soli cinque anni. ?


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