Famiglia
Lisola dei mulini
La località greca più trasgressiva e affollata diventa un paradiso in primavera e autunno. Quando è possibile ammirare le sue 500 chiese, i mulini a vento,i maestosi pellicani...
Fino agli anni 50, l?isola non era altro che un punto di passaggio per approdare all?allora più nota Delfo. Poi qualcuno iniziò a vedere con occhio diverso le acque cristalline, il dedalo di viuzze circondate dalle bianche case, gli alti mulini dal tetto conico in paglia, veri e propri guardiani dell?isola. In pochi anni Mykonos diventò prima rifugio del jet set e poi meta del turismo di massa. Per avere un?idea di come fosse la regina delle Cicladi prima della notorietà, mettete al bando l?idea di visitarla nella seconda metà di luglio o ad agosto, quando l?isola viene invasa da 100mila turisti, per lo più giovani provenienti da tutto il mondo, decuplicando il numero degli abitanti che a stento, nel resto dell?anno, arrivano a 10mila anime. A Mykonos la bella stagione inizia ad aprile e si trascina fino a ottobre.
Al color bianco
Nei periodi più tranquilli, l?isola del peccato lascia il posto all?isola del candore delle case, che gli abitanti, pur non avendo alcun obbligo, ridipingono ogni anno quasi a voler esorcizzare lo scorrere del tempo e cancellare i segni di quello andato; all?isola delle 500 chiese, bianche anch?esse, coperte da tetti a cupola blu o rosso amaranto, costruite dai fedeli come voto per aver ricevuto una grazia o per aver protetto i familiari in mare; all?isola di Petros, il pellicano diventatone la mascotte, che da anni si aggira per i vicoli indisturbato, posando a fianco dei turisti che vogliono immortalarlo e lasciandosi tranquillamente accarezzare dai bambini.
Sia che si arrivi in aereo, nel piccolo ma confortevole aeroporto dell?isola, che dal mare giungendo dai porti del Pireo o da quello più recente di Rafina (che per la sua vicinanza all?aeroporto internazionale di Atene, Eletherios Venizelos, è destinato ad accogliere e smistare gran parte del traffico di turisti per le isole greche), il punto di partenza per visitare l?isola non può che essere Chora, centro vitale di Mykonos. Nessun piano regolatore ma solo il buon senso e il gusto degli abitanti dell?isola hanno dettato le norme per la costruzione di quello che sembra un unico blocco, con le katastegia, strutture a ponte che uniscono gli edifici e che danno alle abitazioni di Chora la forma di un alveare.
Architettura ?regina?
Visitando l?isola, l?architetto Edouard Le Corbusier disse: «Ciò che l?architettura ha da dirci, ce lo dice qui».
Seguendo la strada che circonda il porto, vi troverete davanti a uno dei monumenti diventati il simbolo delle isole greche, il Paraportiani, un complesso architettonico di cinque chiese, completamente bianche, quattro delle quali costruite una a fianco dell?altra, sovrastate da una quinta costruzione sacra, tutte realizzate tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo.
Spiagge paradisiache
A pochi metri, raggiungibile percorrendo uno dei tanti stretti vicoli, inizia il quartiere Venetia con le sue case costruite nel mare. La spiaggia di Alefkantra e il vecchio quartiere di Kastro, delineano i confini di uno degli angoli più suggestivi dell?isola: da uno dei tanti bar con i tavolini messi a pochi centimetri dall?acqua, è possibile ammirare contemporaneamente una parte del quartiere bohèmienne, amato dagli artisti, e la schiera dei cinque mulini bianchi, oramai non più attivi, ma che conservano intatta la loro bellezza.
Dopo aver visitato i vicoli di Chora, prendendo un caicco (costo dai 4 ai 6 euro) dalla spiaggia di Platys Yallos, raggiungibile con il servizio di trasporto pubblico, potete farvi portare a visitare le spiagge più note e apprezzate dell?isola. Usciti dal piccolo molo, la prima che troverete, in direzione sud, è quella di Paraga, dove c?è uno dei due campeggi dell?isola; il secondo, meglio attrezzato, è sulla spiaggia successiva, Kalamopodis ribattezzata Paradise, che precede Plintris, chiamata anche Super Paradise.
Dal mare all?entroterra. Spostandovi in località Ano Mera, nel cuore di Mykonos, potrete visitare i vigneti biologici dell?isola da cui si ricava vino bianco, rosso e rosè: il Paraportiano. Attualmente vengono coltivati con metodi bio circa 4,7 ettari ma l?obiettivo è quello di arrivare in breve tempo a 12 (www.winery-mykonos.com). I miconioti usano mangiare le fragole dopo averle immerse nel Paraportiano rosso. Da provare, una vera delizia.
Sempre in zona c?è la tenuta Asiomitis, di proprietà di un ex bancario ateniese che qualche anno fa ha deciso di mollare tutto e ritirasi sull?isola a coltivare l?uva. Asiomitis ha installato nel suo vigneto degli altoparlanti con i quali durante il giorno diffonde note di musica classica. L?autore preferito dai vitigni? Mozart.
Mykonos col Cts
La soluzione migliore, se avete poco tempo a disposizione, è arrivare con un volo diretto per Mykonos.Il Cts – Centro turistico studentesco, dal 2 luglio al 3 settembre offre voli charter settimanali diretti da Roma, Milano, Verona e Bologna. Il costo varia in base al periodo e alla città di partenza. Per i giovani fino a 25 anni e gli studenti fino ai 31, si parte dai 195 euro andata e ritorno da Roma con partenza il 2 e il 9 luglio. Il costo di un albergo di categoria turistica per una settimana con prima colazione, parte da 202 euro. Info: www.cts.it, tel. 199501150. Prenotazioni tel. 840501150.
La Blue star ferries (www.blueferries.com) a un costo di 30 euro collega con un aliscafo Rafina a Mykonos coprendo la distanza in due ore circa; per 15-20 euro potete invece prendere il traghetto, che impiega però dalle 5 alle 6 ore. Se volete invece concedervi un lusso, andate al Mykonos Gran Hotel & Resort (tel. +030.225. 90255555; www.mykonosgrand.gr; info@mykonosgrand.gr), struttura da sogno, servizio impeccabile, panorama mozzafiato.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.