Violenza di genere

Tra uomini e donne restano stereotipi duri a morire

L’Istat ha pubblicato i dati provvisori di un'indagine dai quali emerge che se da un lato la violenza fisica all’interno della coppia è meno tollerata tuttavia il controllo da parte maschile sulla comunicazione social e del cellulare della propria compagna/moglie è accettato, soprattutto dai più giovani. Inoltre, c’è ancora il 20% degli intervistati che pensa che la violenza sessuale sia provocata dal modo di vestire delle donne

di Antonietta Nembri

Non sono definitivi i dati diffusi oggi, 22 novembre, dall’Istat sull’indagine ancora in corso su stereotipi di genere e immagine sociale della violenza, riferendosi al periodo maggio-luglio 2023. Questi primi numeri mostrano come emerga una minore tolleranza della violenza fisica nella coppia. 

Resta ancora un 2,3% delle persone che ritiene accettabile – sempre in alcune circostanze che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato con un altro uomo”, come un 4,3% che accetta – sempre in alcune circostanze – che “in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto”. 

Il controllo dei social è più accettato dai giovani

Sono di più le persone (10,2%) che ritengono accettabile sempre o in alcune circostanze che “un uomo controlli abitualmente il cellulare o l’attività sui social network della propria moglie/compagna”. Con il calare dell’età però questa idea di controllo è più condivisa: ad accettare l’idea del controllo è il 16,1% dei giovani dai 18 ai 29 anni.

Rispetto al 2018 si riducono gli stereotipi legati ai ruoli di genere, ma si allarga la distanza tra le opinioni degli uomini e delle donne. Anche perché sono soprattutto le donne ad avere meno stereotipi.

Gli stereotipi che resistono

I più comuni sono: “gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche” (21,4%), “una donna per essere completa deve avere dei figli” (20,9%), “per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro” (20,4%), “è compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane” (20,2%). Per quanto riguarda l’affermazione stereotipata “è soprattutto l’uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia” se il totale mostra un 17,2% di condivisione è da notare come lo stereotipo sia ancora presente nel 23% degli uomini e solo nell’11,5% delle donne. 


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Meno diffusi risultano gli stereotipi quali: “è l’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia” (6,3%) e “una buona moglie/compagna deve assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d’accordo” (6,5%). 

A cambiare è l’atteggiamento delle donne

Per quanto riguarda l’atteggiamento verso la violenza sessuale le stime, si legge in una nota di Istat, suggeriscono cambiamenti analoghi a quelli evidenziati per le opinioni sui ruoli di genere e questo “grazie soprattutto al cambiamento negli atteggiamenti delle donne”. 

Il 48,7% degli intervistati ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale. Il 39,3% degli uomini pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20% pensa che la violenza sia provocata dal modo di vestire delle donne, mentre sono poco più del 14% le donne che ritengono l’abbigliamento una causa.

Per quanto riguarda lo sviluppo della consapevolezza sul fenomeno l’informazione gioca un ruolo importante. Secondo i dati parlare della violenza e condurre iniziative a favore delle donne vittime aiuta. Inoltre, solo il 17,% degli intervistati ritiene che si parli sempre più spesso di violenza sulle donne perché la stessa sia aumentata, emergono invece quali possibili motivi il fatto che le donne se ne vergognino di meno (31,4%). 

In apertura photo by Tiago Bandeira on Unsplash

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