L?idea è semplice e geniale: offrire ospitalità gratuita, quindi vitto e alloggio, in cambio di un aiuto nei lavori agricoli. Ebbene, questa semplice filosofia è alla base di un?organizzazione internazionale denominata Wwoof – World Wide Opportunities in Organic Farms, i cui soci praticano appunto il ?volontariato agrituristico? in aziende convenzionate. In Toscana sono circa 50 le fattorie del circuito, in cui è possibile dormire e mangiare gratis, a patto di lavorare nei campi. «Lo scopo di Wwoof è creare conoscenza e interesse verso uno stile di vita biologico», spiega Claudio Pozzi, pisano, presidente di Wwoof Italia. Sì, ma non è richiesta qualche esperienza ?bucolica? precedente? «No, i nostri soci non si aspettano una vera conoscenza dei lavori agricoli dai loro ospiti, ma solo la voglia di imparare e di lavorare, e la capacità di adattarsi al loro stile di vita». L?anno scorso in Italia, in cui si trovano 120 fattorie Wwoof, gli ospiti lavoranti sono stati 900, e non solo nella bella stagione, visto che i lavori agricoli non conoscono pause. Come associazione di volontariato, Wwoof Italia fornisce ai ?wwoofers? un?assicurazione contro gli incidenti e una tessera associativa, in modo da giustificare la presenza di lavoro volontario nelle fattorie. Per poter soggiornare in un casale Wwoof occorre contattare la segreteria presso il podere Le Catre, in località Casavecchia 109, a Castagneto Carducci (LI), e chiedere della signora Bridget Matthews (un?altra inglese adottata dalla Toscana). L?unico onere da sostenere è la tessera annuale, che costa 25 euro.
(ha collaborato Eleonora Oggioni)
Info: Wwoof Italia, podere Le Catre, tel. 0565.765742info@wwoof.it – www.wwoof.it
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