Mondo

Domenica in tv “Soldati di pace”, fiction su italiani in Kosovo

Il progetto, proposto da Fabrizio Rondolino, è stato realizzato in collaborazione con l'esercito

di Gabriella Meroni

Due puntate tv raccontano, domenica e lunedi’ in prima serata su Raiuno, la missione dell’esercito italiano in Kosovo. ”Soldati di pace”, diretto da Claudio Bonivento, parlera’ per la prima volta in tv, con il linguaggio popolare della fiction, di peace keeping: una delle funzioni fondamentali dell’Europa unita nell’ambito della comunita’ internazionale. Ieri sera, con i vertici delle Forze Armate, si è svolta un’anteprima alla Camera dei Deputati. Molto realismo e poca finzione, alzatacce, capelli corti, alza bandiera, rancio: Giorgio Pasotti, Michael Reale, Tony Sperandeo, Nini Salerno, Stefano Calvagna e gli altri attori di ‘Soldati di pace’ hanno vissuto fianco a fianco con i veri soldati per mesi. La miniserie infatti e’ stata realizzata in pieno accordo e collaborazione con l’Esercito italiano e girata nelle vere caserme. Con un inconveniente drammatico: poco dopo l’avvio delle riprese in una base militare dell’ex Jugoslavia, la catena di attentati dell’11 settembre 2001 ha determinato uno stop alla lavorazione in quei luoghi ritenuti ad alto rischio terroristico. Cosi’ la troupe si e’ spostata nei piu’ tranquilli ambienti della base dell’esercito vicino Paestum. Racconta Tony Sperandeo: ”da ragazzo non ho fatto il militare. Ho recuperato con ‘Soldati di pace’: dopo l’11 settembre siamo letteralmente scappati, c’e’ stato un fuggi fuggi perche’ la Nato e l’esercito italiano non ci potevano assicurare piu’ alcun appoggio ne’ protezione. Abbiamo avuto paura, abbiamo vissuto un film nel film”. La lavorazione e’ stata dunque particolarmente avventurosa e anche i costi sono saliti: la Rai comunque ha finanziato il progetto per 6 miliardi e mezzo di vecchie lire. Il film e’ pronto da tempo: “Volevamo mandarlo in onda – ha detto Eleonora Andreatta di Raiuno – per il 4 novembre scorso, ma non ci e’ sembrato opportuno per i venti di guerra in Iraq. A ridosso della Festa della Repubblica, il 2 giugno, ci e’ sembrata la collocazione migliore e di maggiore visibilita”’. Il progetto di ‘Soldati di pace’ e’ stato proposto alla Rai da Fabrizio Rondolino dopo un viaggio in Bosnia: ”ho amato questo progetto da direttore generale – ha detto Agostino Sacca’, neo direttore di Rai Fiction – e anche il presidente Zaccaria ci ha creduto molto”. Dice il regista Bonivento (lo stesso dell”Attentatuni’ sulla strage Falcone e del film ‘La scorta’ come produttore): ”sulle missioni di pace italiane si possono avere opinioni contrastanti, pero’ prima di parlare bisognerebbe vedere quei ragazzi, come stanno, come lavorano a solo un’ora da qui. Lo dico senza retorica”. Graziano Diana, sceneggiatore di ‘Soldati di pace’ con Rondolino, e’ d’accordo con Bonivento: ”dieci anni fa durante la preparazione della ‘Scorta’ per scrivere la sceneggiatura del film ebbi diversi incontri con i militari che prestavano servizio nelle scorte. Mi commuovevano quei ragazzi: pochi soldi in busta paga e grandi sacrifici per la comunita’. Ora ho lavorato con ragazzi simili, ugualmente motivati e sono grato a chi mi fa fare questo lavoro. Riuscire a testimoniare il loro impegno, anche ora che questa missione in Kosovo non fa piu’ tanta notizia, e’ un modo per stare loro vicino”. L’incontro con i veri militari e’ stata per molti attori ”un’esperienza di vita”, come ha detto uno dei protagonisti Giorgio Pasotti, ”e anche occasione di maturazione”.


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