Famiglia

In pista l’altra Nagano

Sci alpino e di fondo, biathlon, hochey e corsa su ghiaccio: la nazionale azzurra spera di ripetere i successi del ’92 in Norvegia. Ruepp, Wolf e Dal Maistro le superstar della formazione italiana

di Francesco Di Nepi

Si riparte da Nagano. Dopo quelli di Lillehammer, in Norvegia, svoltisi nel ?92 con la partecipazione di mille atleti provenienti da 28 nazioni diverse, il 5 marzo una grande cerimonia di apertura ha dato il via ai settimi Giochi paraolimpici invernali in Giappone. Gare che si disputeranno fino al 15 dello stesso mese e che, come da copione, saranno destinate esclusivamente ad atleti disabili. Ragazzi che, fin dalle prime edizioni della manifestazione (escluse quelle che si sono svolte nel ?76 e nell?80, rispettivamente in Svezia e Norvegia) si sono distinti per il loro grande impegno e per il talento espresso; qualità che hanno permesso alla nostra squadra azzurra di portare a casa, finora, tre medaglie d?oro, otto d?argento e sedici di bronzo. Le discipline previste, oltre allo sci alpino e di fondo, sono il biathlon, l?hockey e la corsa su ghiaccio. I trentuno atleti che dall?Italia sono partiti per Nagano, specialisti nello sci di fondo e nello sci alpino, cercheranno di seguire i ?mitici? Paolo Lorenzini e Bruno Oberhammer (che sono partiti con la squadra), unici nella storia sportiva a essere riusciti nell?impresa di conquistare la medaglia d?oro in queste due discipline paraolimpiche. Qualche nome? Roland Ruepp, oro negli Europei ?97 a Tobolsk nei cinque chilometri fondo; Helmut Wolf, oro nello sci alpino agli Europei del ?95 e Gianmaria Dal Maistro, oro nella stessa disciplina agli Europei spagnoli dello stesso anno. Questi ultimi, insieme ai loro compagni (in totale 23 sciatori e otto atleti guida, fondamentali per i non vedenti), sono stati accolti a Imas nel villaggio dei Giochi paraolimpici, che è stato aperto il 2 marzo. Un ambiente sicuro, accessibile e confortevole che permetterà agli atleti di arrivare alla competizione nelle migliori condizioni possibili. Quelle ideali per ottenere i successi sperati dal presidente della Federazione italiana sport disabili, Antonio Vernole: «Il mio augurio è quello di riuscire a ripetere gli ottimi traguardi raggiunti nelle precedenti edizioni. Ma facendo in modo di portare in Oriente un messaggio che coniughi all?agonismo sportivo il grande impegno del movimento sportivo dei disabili».


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