Famiglia

Per sei milioni di poveri ci sarà il reddito minimo

Potranno ottenerlo soltanto chi non supera la soglia delle 550mila lire mensili, e nella prima fase, sarà sperimentato in alcuni Comuni. Non solo per assistenza

di Francesco Di Nepi

Notizia utile per le sorti di milioni di cittadini italiani e delle loro famiglie: sarà pronto a giugno lo schema di massima del reddito minimo di inserimento.
Già, proprio quello strumento che la Legge finanziaria ha ideato a sostegno (economico e non solo) di tutte quelle persone che dispongono, ogni mese, di una cifra bassa. Molto bassa, se si pensa che la normativa sarà valida per tutti coloro che ?portano a casa? non più di 550 mila lire.
Quanti sono? Sei milioni, un bel numero se si pensa che si tratta di individui che spesso sono anche alle prese con problemi sociali ulteriori, come la tossicodipendenza. Per loro sono stati stanziati, fino al Duemila, 198 miliardi.
Il dispositivo di legge sarà ?testato? in principio solamente in alcuni Comuni italiani, il cui elenco non è stato ancora stilato, e il cui compito sarà anche quello di cercare di sistemare, dal punto di vista lavorativo, coloro che sosterranno economicamente.
Si tratterà, comunque, di tre piani di intervento diversi a seconda della gravità della situazione: il primo livello prevede un sostegno economico di tre mesi e una consulenza utile per trovare un impiego. Un anno di aiuto e un periodo di tirocinio formativo presso scuole specializzate o aziende è il programma del secondo livello.
Il terzo gradino, quello più difficile da salire, prevede un sussidio continuativo di trentasei mesi che sarà consegnato nelle mani di persone emarginate e anziani ai confini della pensione sociale. La prova durerà due anni e, a differenza di quanto previsto dalla legge finanziaria, terrà conto della situazione economica dei singoli individui e delle famiglie.
Informazione base: potrà usufruire di questo sostegno soltanto chi sarà in grado, previa autocertificazione, di dimostrare la sua appartenenza a una delle tre classi interessate. Le cui caratteristiche, però, in attesa dell?accordo sul cosiddetto ?riccometro? per evidenziare le scale di equivalenza (cioè quel meccanismo utile per mediare il reddito convenzionale rispetto al nucleo familiare), non sono ancora state inquadrate.
Comunque una cosa è certa: il reddito minimo non sarà l?ennesimo tassello dell?assistenzialismo ad ogni costo. Infatti i Comuni dovranno munirsi di una vera e propria task-force per definire i progetti per aiutare le persone in difficoltà a trovare lavoro.

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