Cultura

Congo: italiano capo missione Unicef, «situazione grave»

Gianfranco Rotigliano: «L'impegno della comunita' internazionale è ancora estremamente ridotto»

di Gabriella Meroni

La comunita’ internazionale deve fare di piu’ per affrontare la crisi del Congo, ”perche’ se e’ giusto che si parli molto delle sofferenze della popolazione di Bassora, bisogna aver presente che non sono niente rispetto a quello che si vive nella provincia di Ituri”. L’appello e’ del responsabile dell’Unicef nel paese africano, l’italiano Gianfranco Rotigliano, impegnato in una serie di incontri internazionali per sensibilizzare sulla situazione in Congo. Rotigliano, a New York per colloqui al Palazzo di vetro, una settimana fa ha raggiunto Bunia, la principale citta’ dell’Ituri e l’epicentro dei massacri che in quasi cinque anni di guerre tribali (accompagnate anche da episodi di cannibalismo) si stima abbiano fatto in nella Repubblica democratica del Congo (ex Zaire) circa 3,3 milioni di vittime. ”La situazione a Bunia e’ molto difficile – spiega – c’e’ una specie di tregua e non si sente sparare in continuazione, ma la sicurezza e’ precaria”. Gli uomini dell’Unicef e delle altre agenzie umanitarie hanno potuto raggiungere un paio di campi profughi, ai quali hanno portato gli aiuti possibili: ”Cerchiamo di aiutarli come possiamo, con acqua potabile, un centro sanitario, teloni per coprire le capanne. La situazione dei bambini in particolare – spiega Rotigliano – e’ molto dura. Li nutriamo con farine ad alto contenuto proteico e biscotti, ne abbiamo vaccinati piu’ di mille nell’ultima settimana”. Ma sono solo quelli raggiungibili a Bunia, ne restano molti altri sparsi nell’enorme provincia, che ha 5-6 milioni di abitanti. ”Il 60% della popolazione e’ sotto i 15 anni – racconta Rotigliano – e il Congo e’ un paese dove un bambino su cinque non arriva ai cinque anni d’eta’. Le risorse che abbiamo per aiutarli sono poche e il mondo sembra dimenticare o non sapere cosa sta accadendo”. Per Rotigliano, che ha alle spalle esperienze con l’Unicef in realta’ difficili come l’Albania o la Somalia, la decisione del Consiglio di sicurezza dell’Onu di inviare una forza di pace a Bunia sotto il controllo francese ”e’ molto importante, perche’ se si riporta la pace nella capitale, possono esserci effetti positivi”, ma in generale l’impegno della comunita’ internazionale per il Congo e’ ancora estremamente ridotto, ”specialmente in termini di fondi disponibili”.


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