Economia

Terzo settore, polizza su misura

Le grandi compagnie sono in ritardo nella proposta verso associazioni o realtà non profit. Che invece sentono il problema sempre più urgente...

di Redazione

Assicura il volontario. Non è uno slogan pubblicitario, ma quanto prevede la legge 266 del 1991. Si tratta di un obbligo che dovrebbe essere noto a tutte le organizzazioni di volontariato. Con le difficoltà connesse per le associazioni che si occupano di campi diversi e hanno caratteristiche e attività non inquadrabili in un?unica tipologia. Il Ciessevi – Centro di servizio per il volontariato della provincia di Milano ha, di recente, pubblicato Assicurare il volontariato, un quaderno nel quale sono spiegati gli obblighi di legge in tema di assicurazioni.
«L?importanza sociale dell?attività svolta dalle organizzazioni di volontariato, ma anche la loro intrinseca ?debolezza? patrimoniale sono», spiega Marco Tettamanti, curatore della pubblicazione, «le principali ragioni per cui il legislatore ha ritenuto opportuno porre l?obbligo di una copertura assicurativa allo scopo di tutelare l?organizzazione, i suoi aderenti e anche i terzi da quegli eventi che potrebbero danneggiare i volontari e/o i terzi, e minacciare persino l?esistenza dell?associazione stessa». Ma non è sempre facile assicurare i volontari: i prodotti sul mercato non sono, in genere, studiati per questo particolare tipo di cliente pur esistendo pacchetti, realizzati da alcune compagnie, che hanno affrontato queste specifiche esigenze.

Il caso del Caes
In questo panorama, forse perché proviene dal mondo del Terzo settore come i soggetti cui si rivolge, il Caes – Consorzio assicurativo etico solidale, nato come cooperativa nel 1995 e ora presente su tutto il territorio nazionale, è in grado di proporre un prodotto assicurativo che fa riferimento ai criteri tipici del consumo critico. Al consorzio sociale partecipano, oltre alla cooperativa Caes, Banca popolare etica, Ics, Sol.Co Varese e le cooperative sociali Urbana, Valmon e Naturcoop. Caes non è ancora una compagnia assicurativa, ma si appoggia a una che, cogliendo la novità politica e tecnica della proposta del consorzio, lo lascia libero di proporre alla clientela prodotti assicurativi creati su misura delle esigenze del non profit, comprese le tutele per le associazioni che hanno volontari in missione nel mondo. «Le polizze che vendiamo», spiega Marco Grassi del Centro studi di Caes, «sono completamente strutturate e ideate dalla nostra area tecnica, non sono prodotti standard. A breve avranno anche il nostro marchio: ulteriore evidenziazione che la polizza acquistata da noi è stata ideata da Caes e la si trova solo qui».
I prodotti del mercato assicurativo tradizionale sono standard e facilmente non rispondono ai bisogni emergenti dal mondo del Terzo settore, delle Botteghe del mondo o del volontariato. Bisogni di tutela, semplificazione, trasparenza dei costi, etica finanziaria che invece il lavoro di Caes cerca di garantire. Un esempio può essere quanto Caes ha ideato per le Botteghe del mondo: una polizza che tiene conto di una realtà non incasellabile che è commerciale, ma anche luogo di cultura, dove operano sia dipendenti che volontari. Per quanto riguarda le organizzazioni di volontariato, alle quali Caes propone, per esempio, un polizza di Rc per associazioni e una di tutela multirischi per il volontariato in base alla legge 266, Marco Grassi ha l?impressione che ci siano realtà «che si pongono solo ora il problema della copertura». E Caes è in grado di offrire a prezzi contenuti una copertura ottimale.
L?obiettivo è quello di essere uno strumento di servizio a favore del Terzo settore, offrendo un?assicurazione eticamente orientata nelle logiche che muovono le risorse umane ed economiche.
Info: Consorzio Caes
Castellanza (Va), tel. 0331.500998
consorziocaes@libero.it
Milano, tel. 02.67078095
caes.milano@libero.it
Torino, tel. 011.5216403
caes.torino@tiscalinet.it
Padova, tel. e fax 049.8648547
caes.padova@libero.it

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