Governo

Non solo bonus edilizi, ecco dove sono stati dirottati i fondi per la disabilità

Torna alla ribalta la questione dello spostamento dei 350 milioni di euro dalla disabilità al Superbonus. La relazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio parla per gli anni precedenti di soldi utilizzati per pagare gli straordinari della polizia penitenziaria, l’acquisto di vaccini anti-Covid, il sostegno agli enti del Terzo settore per il caro-bollette

di Sara De Carli

Lo spostamento dei 350 milioni di euro dal Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità  al Superbonus per l’edilizia torna a tenere banco. La Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio-Upb, Lilia Cavallari, è intervenuta ieri in audizione presso le Commissioni Bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, nell’ambito delle audizioni sul disegno di legge di bilancio 2024-2026.

Con il disegno di legge viene istituito il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità in sostituzione di quattro distinti finanziamenti pre-esistenti in materia. L’istituzione del nuovo Fondo costituirebbe un primo passo nella direzione di superare la marcata frammentazione degli interventi in materia che ha caratterizzato le politiche degli ultimi anni. 

«La dotazione complessiva del nuovo Fondo è, tuttavia, inferiore al valore complessivo delle risorse disponibili nei fondi eliminati», annota Cavallari. Nelle tabelle allegate alla sua relazione i 350 mln di euro di riduzione del Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità sta accanto ai 350 di riduzione delle risorse destinate allʼerogazione dellʼAssegno unico e universale e ai 258 mln di riduzione delle risorse destinate allʼerogazione del Reddito di cittadinanza.

La dotazione complessiva del nuovo Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità è, tuttavia, inferiore al valore complessivo delle risorse disponibili nei quattro fondi eliminati

Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio

I quattro fondi soppressi e sostituiti dal Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità sono il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità (oggi ha una dotazione di 50 mln), il Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità (oggi 200 mln), il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare (oggi 26 mln) e il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia (6 mln): il nuovo Fondo unico avrà una dotazione di 231,8 mln di euro annui, circa 50 milioni in meno dei 282 mln a cui ammonta la somma dei quattro fondi esistenti.

«Il quadro istituzionale per la disabilità, come anche per le altre materie connesse all’ambito sociale, rimane tuttavia estremamente complesso e variegato e si appoggia su molteplici ulteriori fonti di finanziamento. In primo luogo, è previsto che il Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità resti distinto dal Fondo unico. Tale Fondo è destinato alle misure di attuazione della legge delega in materia di disabilità ma, a causa della sua mancata attuazione, nel 2022 e nel 2023 le risorse sono state impiegate per altre esigenze del bilancio dello Stato», dice la relazione. Annotazione che rimette nero su bianco il fatto che se scandalo è oggi che i fondi nel 2023 non siano stati utilizzati per l’implementazione della delega sulla disabilità perché non potevano esserlo – dato che i decreti attuativi non c’erano ancora – e siano tornati come per tutte le leggi nelle disponibilità dello Stato, scandalo era pure l’anno scorso: ma allora nessuno l’ha sollevato. L’indignazione va e viene a seconda delle stagioni, non del merito delle questioni e peggio mi pare il mancato utilizzo da parte delle Regioni di fondi pure stanziati e ripartiti, sempre sulla disabilità. Un esempio per tutti? La legge sul dopo di noi.

Tornando al tema, quali sono queste esigenze del bilancio dello Stato per cui sono state utilizzate in questi ultimi due anni i 350 milioni l’anno che erano stati allocati per l’attuazione della riforma della disabilità? Ce lo dice l’Upb: «Per remunerare le prestazioni di lavoro straordinario del personale del Corpo di polizia penitenziaria nel periodo pandemico e l’acquisto di farmaci e vaccini anti-Covid; per fornire sostegno all’attività degli enti del Terzo settore a fronte dei rincari delle bollette energetiche; a supporto delle agevolazioni per i bonus edilizi», scrive Lilia Cavallari nella sua relazione. Conclusione: «È auspicabile una rapida attuazione della delega in materia di disabilità, anche per evitare che in futuro risorse destinate alla disabilità siano distolte per finanziare altro». 

È auspicabile una rapida attuazione della delega in materia di disabilità anche per evitare che in futuro risorse destinate alla disabilità siano distolte per finanziare altro

Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio

Un’altra osservazione sugli interventi per la disabilità riguarda il fatto che essi si intrecciano con altre linee di intervento in ambito sociale, finanziate attraverso fondi distinti. Il quadro infine è reso ancora più complesso dal coinvolgimento dei diversi livelli di governo territoriale che gestiscono i servizi e investono risorse proprie: «un simile contesto», conclude Cavallari, «ostacola una gestione organica delle politiche sociali e amplifica le difficoltà di attuazione dei LEP».

Foto di Stefano Carofei/Sintesi


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