Cultura

Vince per la terza volta, ma stavolta ex aequo. Juve, spietata con cuore

I bianconeri fanno scuola. Per vincere il tricolore della solidarietà non bastano più donazioni estemporanee e visite in ospedali e carceri.

di Antonietta Nembri

Al gioco del pallone non servono solo piedi buoni, ma nemmeno il cuore basta. Quello che ci vuole è una concezione moderna della solidarietà: con tanto di organigramma e strutture inserite a pieno titolo nella piramide societaria. Ed è quello che lo Scudetto del Cuore, la ?classifica? che da tre anni Vita dedica alle squadre che hanno partecipato al campionato di serie A, vuole segnalare. Non è semplicemente il mero elenco dei più bravi, o dei più generosi. Ancora Juve-milan Per due anni di seguito la Juventus è stata l?incontrastata regina di questa competizione grazie a programmazione, generosità, progetti strutturati e un bilancio sociale. Insomma, la squadra più amata dagli italiani, quella che conta tifosi a Torino come a Palermo e Bolzano, investe nella solidarietà non solo euro, tanti, ma anche il famoso ?stile Juventus? fatto di precisione e di quel ?non so che? che fa della vecchia signora un unicum. Sui tanti progetti spicca Un sogno per il Gaslini che vede in prima fila gli atleti bianconeri in spot, libri, calendari, videocassette. E non dimentichiamo il Centro di accoglienza per donne in difficoltà Edoardo Agnelli, portato a termine al fianco dei Gruppi di volontariato Vincenziano. Anche nel campo della solidarietà i bianconeri hanno fatto scuola ed è per questo che quest?anno non dominano la classifica del cuore. A fianco della Juve si trova proprio il milan che ha dato vita alla fondazione omonima. Anima di questa neonata iniziativa è Leonardo de Araujo, seguito a ruota dal capitano Paolo Maldini, ma nella Fondazione milan onlus sono coinvolti tutti i livelli della società. La prima azione ha visto i rossoneri sostenere l?associazione Arché a Milano e in Brasile un progetto di cooperazione a favore dei meninos de rua di San Paolo e Rio. Pippo Inzaghi, che già alla Juventus si distingueva per la sua azione solidale, è invece il protagonista della campagna della fondazione per i bambini cardiopatici. Anche i tifosi sono chiamati a dare una mano: la campagna abbonamenti prevede una quota che verrà devoluta alla fondazione. Inter, l?eterna piazzata Sotto la Madonnina c?è anche un?altra squadra che ha saputo fare della solidarietà una caratteristica: l?Inter. Gemellata con Emergency, supporta anche la Fondazione I Bindum, l?Aibi, la Fundatión Pupi, un Goal per la vita e ChiamaMilano. La società promuove inoltre il progetto Inter Campus: scuole di vita e sport per i bambini dei Paesi in via di sviluppo e non mancano iniziative anche sul territorio milanese. Quasi una tradizione la partita di calcio a San Vittore, al termine della quale il materiale viene lasciato agli sportivi del carcere. Uno spogliatoio multietnico porta i nerazzurri a sostenere iniziative dei Paesi d?origine dei giocatori: dall?Argentina di capitan Zanetti alla Sierra Leone di Kallon. E non si tirano indietro neppure gli Inter Club, collegati alle iniziative della società. Provinciali d?assalto E se si guardano le cosiddette provinciali la musica non cambia: dal Perugia all?Empoli, dal Modena al Torino, all?Udinese, le società, i giocatori e gli stessi allenatori sono in prima fila. Soprattutto nel sostegno alle iniziative locali, promuovendo anche comportamenti eco-solidali. Come nel caso dei giocatori di Serse Cosmi: per tutto l?anno i grifoni si sono fatti portavoce della campagna contro gli sprechi d?acqua promossa dalla Regione Umbria. Capofila solidale dei bianconeri friulani è la moglie del presidente, Giuliana Linda Pozzo, che ha creato la Fondazione Udinese per la vita che si occupa della lotta conto le malattie epatiche. La società granata non dimentica l?ospedale Regina Margherita dove ogni mese i giocatori si recano in visita ai bambini ricoverati, e a Natale i regali si sono trasformati in donazioni all?Unicef. Donazioni invece di regali anche per il Natale dell?Empoli, società molto attiva nel sostegno alle realtà locali e dove l?allenatore ai suoi sponsor invece che soldi ha chiesto fondi per una comunità di recupero. In memoria di Vittorio Mero a Brescia si sono sostenute diverse iniziative a favore di Brescia Soccorso, e c?è poi il progetto Mentoring. Una citazione anche per il Piacenza: il 7,5% degli incassi degli incontri casalinghi è andata a favore dell?Unicef (iniziativa che la società vuole mantenere anche in serie B). E le romane? La Roma ha tra le sue stelle solidali gli stessi giocatori simbolo Totti, testimonial Unicef, e Damiano Tommasi che sostiene le case famiglia della laziale suor Paola. Bassa classifica Della Lazio si può segnalare una partita benefica a fine gennaio a favore dell?associazione il Girasole per la ricerca contro il neuroblastoma infantile. Difficile sapere cosa faccia la Reggina o società come il Bologna, o l?Atalanta: “Facciamo, ma non amiamo fare sapere”. Un riserbo che mal si sposa con la sovraesposizione delle società di calcio. Importanti anche i tifosi, le curve. Non ci sono solo quelli che buttano motorini dall?alto di San Siro, anzi proprio gli ultras sono protagonisti di diverse iniziative di solidarietà e di impegno sociale, facendo a volte da traino agli stessi giocatori. Il raggruppamento Progetto Ultras organizza ?mondiali? antirazzisti e tra le compagini appaiono certo i super impegnati perugini ed empolesi, ma anche le bolognesi,Brigate gialloblu, gli Strafatt del Milan, le Barricate del Parma e dei laziali virtuali. Hanno collaborato: S. Arduini, I.Cappiello, P. Manzo e C. Morrone E la Lazio scende in B La sorpresa è il Perugia, guidata da mister Cosmi, in zona Champions League. L?Udinese, in netta ripresa rispetto all?anno scorso, si piazza a ridosso delle grandi. Con i biancocelesti retrocedono Bologna, Atalanta e Reggina. 1 Juve 24 1 milan 24 3 Inter 23 4 Perugia 23 5 Empoli 22 6 Udinese 21 7 Modena 20 8 Torino 20 9 Brescia 19 10 Roma 19 11 Parma 19 12 Piacenza 18 13 Como 17 14 Chievo 16 15 Lazio 15 16 Atalanta 14 17 Bologna 14 18 Reggina s.v.


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