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Rwanda alle urne per la nuova Costituzione

Altissima affluenza per l'approvazione della nuova Carta costituzionale. Introduce per la prima volta dopo il genocidio del 1994 l’elezione a suffragio universale limitata a un solo ramo del Parlame

di Benedetta Verrini

In Rwanda si apre un’importante fase costituente: inqueste ore milioni di cittadini si stanno recando alle urne per esprimere il proprio parere sulla nuova Costituzione. Lo riferisce l’agenzia Misna (www.misna.org). Chiamati a scegliere tra il ?si? e il ?no?, gli aventi diritto al voto, circa 4 milioni di persone, sono stati invitati a partecipare al referendum indetto per approvare la nuova carta nazionale, la quinta da quando il Paese africano ha ottenuto l?indipendenza. Misna riferisce che, pur in assenza di dati ufficiali, i mezzi di comunicazione locali e internazionali riferiscono di una vasta affluenza alle urne, favorita anche dalla decisione delle autorità ruandesi di chiudere uffici e attività commerciali. Perché la nuova costituzione venga adottata dovrà essere approvata dal 50 per cento più uno dei votanti. I seggi si sono aperti alle 07:00 di mattina per chiudersi alle 16:00 e le operazioni di voto si sono svolte in modo pacifico e regolare, come ha detto ieri Chrysologue Karangwa, presidente della Commissione elettorale nazionale. La nuova costituzione ha registrato finora due reazioni esattamente opposte: secondo alcuni rappresenta un passo in avanti verso la riconciliazione in un Paese ancora scosso dal genocidio del 1994, secondo altri invece la nuova carta favorisce solamente il partito del presidente Paul Kagame al governo. La nuova Costituzione, adottata il mese scorso dall?Assemblea di Kigali, introduce per la prima volta dopo il genocidio del 1994 l?elezione a suffragio universale limitata a un solo ramo del Parlamento. Il nuovo parlamento sarà bicamerale, a differenza di quello attuale, formato da una sola Camera. Il suffragio non sarà tuttavia esteso al Senato. In base alla nuova ?Carta?, che entrerà in vigore al termine del periodo di transizione nel luglio prossimo, il capo di Stato sarà eletto per un mandato di sette anni, rinnovabile una sola volta. A completamento del passaggio istituzionale in atto, in agosto si dovrebbero svolgere le elezioni presidenziali e nel mese di ottobre è previsto il voto per il rinnovo del Parlamento.


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