Cultura

Protezione civile: sì a riparto fondo regionale

La somma originale ammontava a 750 milioni di euro

di Gabriella Meroni

Ammonta a 155 milioni di euro il fondo regionale di Protezione civile per il cui riparto oggi e’ arrivato il si’ dalla Conferenza dei presidenti delle regioni. Il fondo, come ha spiegato l’assessore Francesco Sciarretta, della regione Abruzzo, capofila in materia, e’ quantitativamente lo stesso dello scorso anno ma nel documento i presidenti delle regioni sottolineano che con il riparto della quota di quest’anno ”giunge a compimento il triennio iniziale di operativita’ del fondo ed e’ necessario disporre di opportune misure normative per la sua riattivazione a decorrere dal 2004”. Inoltre i governatori chiedono un peso maggiore nella gestione del fondo stesso. Oggi e’ stato inoltre approvato il riparto dei fondi relativi alla legge 62/2003 riguardante le emergenze ancora in atto. Circa 450 milioni di euro, pari al 60% dell’intera somma (che ammontava a 750 milioni di euro) erano stati gia’ ripartiti con una ordinanza. Oggi le regioni si sono suddivise 300 milioni di euro, pari al 40% dell’intera somma. In particolare e’ stato deciso che il 10% delle risorse andra’ alla regione Piemonte; il 50% delle risorse disponibili per gli interventi indicati come prioritari nella legge e’ da destinare agli interventi per il sisma di Umbria e Marche e per interventi prioritari in Emilia Romagna, Sicilia, Toscana e Piemonte. Il 40% delle risorse disponibili deve essere invece destinato agli interventi indicati come non prioritari dalla stessa legge e ripartiti in proporzione percentuale ai fabbisogni segnalati dalle singole regioni. A questo 40% devono essere infine aggiunte le risorse derivanti dalla finanziaria 2003, articolo 80, pari a circa 100 milioni di euro, da ripartire sempre in modo proporzionale ai fabbisogni segnalati. Le Regioni hanno comunque chiesto la previsione di stanziamenti congrui nella prossima finanziaria per gli interventi nelle regioni Marche e Umbria e per i danni causati dall’alluvione del Po nel 2000. Il presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti ha sostenuto la necessita’ che, per le grandi calamita’, le regioni vengano provviste di stanziamenti ad hoc. ”Serve un’assunzione di responsabilita’ nazionale – ha spiegato – nel caso in cui debbano essere compiute grandi opere. Non si puo’ mettere tutto in un calderone ma bisogna individuare gli strumenti piu’ giusti. Per i danni causati dal Po e quelli presenti nelle regioni Marche e Umbria gli stanziamenti sono limitati”.


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