Non profit

Mediatori culturali Un ponte tra due mondi

La nuova legge ne prevede l’impiego nei servizi (di Cristina Calzolari)

di Redazione

Ho sentito parlare di mediazione linguistico-culturale e vorrei sapere di che cosa si tratta. Silvana T., Bologna Risponde Cristina Calzolari Il mediatore linguistico-culturale è una nuova figura professionale, nata prima in Paesi europei quali Gran Bretagna, Francia, Germania e approdata negli ultimi anni anche in Italia. Legata ai nuovi bisogni e ai cambiamenti connessi ai fenomeni immigratori, la mediazione nasce dalla necessità di favorire la comunicazione e la relazione fra gli operatori dei servizi pubblici e l?utenza immigrata. Non è solo una questione di difficoltà linguistica, dell?operatore che non conosce la lingua dell?utente, dell?utente che non padroneggia adeguatamente la lingua dell?operatore. Ogni servizio è infatti l?espressione di un insieme di valori, di modi di concepire e affrontare il problema di cui si occupa, di organizzare risposte, di strutturare ruoli e funzioni propri alla società e alla ?cultura? di riferimento. E ciò, naturalmente può non essere immediatamente condiviso e comprensibile per chi proviene da contesti socio-culturali differenti. Da qui nasce il ?mediatore?: non solo un traduttore linguistico ma, appunto, un traduttore culturale, capace di decodificare, spiegare, far comunicare e quindi far capire, nelle situazioni concrete, il punto di vista, le prospettive, il modo di pensare e agire degli uni e degli altri di fronte a uno specifico problema. In Italia sono già attive diverse esperienze che vedono l?impiego di mediatori, più spesso mediatrici, in vari servizi sociali, sanitari, educativi: consultori, ospedali, servizi per minori e famiglie. La nuova legge sull?immigrazione ne prevede esplicitamente l?impiego, naturalmente attraverso convenzioni con organismi privati (associazioni o cooperative) visto che il mediatore, persona immigrata lei stessa, ha spesso una cittadinanza straniera e non può quindi entrare nell?organico della pubblica amministrazione. In alcune città come Milano, sono in programma corsi di formazione per mediatori in area sanitaria e psico-sociale.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA