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Obiettori a metà tra riforma e controriforma

Reazioni contrastate fra le associazioni di obiettori al disegno di legge passato al Senato

di Redazione

Il disegno di legge sull?obiezione di coscienza è stato finalmente approvato dalla commissione Difesa del Senato. Le reazioni delle associazioni, diffuse in ocasione della giornata mondiale dell?obiezione di coscienza, il 15 maggio, sono tuttavia contrastanti. Se il Gavci (Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia), esprime ?profonda soddisfazione? per l?approvazione, e sollecita il rapido passaggio nell?aula del Senato, Massimo Paolicelli dell?Associazione Obiettori Non violenti (Aon) dichiara invece la propria ?amarezza? per una riforma che rischia, a suo avviso, di trasformarsi in controriforma. I punti contestati riguardano la riduzione del periodo di 60 giorni per presentare domanda di obiezione (stabilito alla Camera in 15 giorni), il mancato inserimento del meccanismo di sospensione di chiamata alle armi per chi si dichiara obiettore e quello del silenzio-assenso sulla domanda. Un altro punto a cui l?Aon si oppone riguarda il periodo di formazione previsto oltre i 10 mesi di servizio, che dovrà essere concordato in base alla convenzione tra l?ente e il neonato Ufficio nazionale di servizio civile. «Ciò non è conforme alla costituzione», ha dichiarato Massimo Paolicelli, «perché introduce inaccettabili disparità tra i giovani, e deve essere deciso dalla legge». Per informazioni sulle prossime tappe dell?iter legislativo e sui particolari del ddl è possibile rivolgersi al Gavci di Bologna, tel. 051/6344671, o all?Aon, tel. 035/260073, sito web www.uninetcom.it/aon/ (in cui è pubblicato il testo del disegno di legge).


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