Famiglia

Il caregiver a rischio depressione

Equilibrio a rischio per chi si prende cura di una persona malata. Ricerca dell'Università Cattolica di Milano

di Redazione

Il ‘caregiver’, ovvero chi si prende cura di una persona malata, rischia fortemente di compromettere il proprio equilibrio psico-fisico: nell’arco di 12 mesi, infatti, i casi di aggressivita’ aumentano dal 37,8% al 74,5% e i casi di depressione crescono dal 22,8% al 31,8%. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’Universita’ Cattolica di Milano, per conto dell’Associazione Ager, i cui dati preliminari vengono presentati nell’ambito del convegno ”Condizione anziana e differenza di genere”, in programma oggi alle 15.30 presso l’ateneo milanese. Il profilo della ‘persona che assiste’, secondo la ricerca guidata dal professor Giancarlo Tamanza su 136 coppie di caregiver di pazienti ospitati in tre day hospital lombardi (due a Milano e uno a Brescia), ha un’eta’ compresa tra i 40 e i 49 anni nel 30% dei casi e tra i 50 e i 59 nel 40%, ed e’ prevalentemente donna (figlie e nuore rappresentano insieme quasi il 75% del campione). ?Facile immaginare – sottolinea Tamanza – che si tratti di persone che devono affrontare, in aggiunta ai compiti assistenziali, altre impegnative incombenze, tra cui la cura di figli adolescenti o giovani oppure l’attivita’ lavorativa extra-familiare?. Nel 58% dei casi la patologia di cui e’ affetta la persona anziana ha un decorso superiore ai due anni. Lo studio dell’Universita’ Cattolica ha effettuato due rilevazioni, a distanza di 12 mesi una dall’altra. ?Dalla prima rilevazione al follow-up – precisa il professor Tamanza – gli indici di disagio psico-fisico del caregiver segnano un evidente e consistente peggioramento. Cio’ e’ piu’ contenuto per quanto riguarda i livelli di ‘burden’, in entrambi i casi collocato poco sopra il livello medio, mentre e’ piu’ significativo per quel che riguarda le variabili piu’ gravi, cioe’ la depressione e l’aggressività?. Quest’ultima in particolare – puntualizza l’autore – ha il maggior indice incrementale: mentre alla prima rilevazione il 37,8% dei caregiver mostra livelli di aggressivita’ oltre la norma, al follow-up tale situazione riguarda il 74,5% dei casi. Per quanto riguarda i livelli di depressione, invece, l’incremento e’ più contenuto: si passa dal 22,8% al 31,8% di soggetti che si collocano oltre la soglia di normalità”. ?Questi dati – conclude lo specialista – sembrano indicare inequivocabilmente che nell’intervallo di tempo intercorso tra le due rilevazioni e’ avvenuto un significativo peggioramento delle condizioni psico-fisiche dei caregiver e, segnatamente, delle reazioni psicologiche sperimentate di fronte all’accresciuta consapevolezza della situazione di disagio?.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA