Formazione

Handicap: Ds criticano il governo

Livia Turco: "La prossima Festa dell'Unità sarà dedicata ai diversamente abili"

di Redazione

Alla vigilia della terza Finanziaria del governo ”i disabili italiani stanno ancora aspettando la pensione di 516 euro al mese promessa in campagna elettorale”. Lo sostengono i Ds, denunciando cosi’ ”l’inadempienza” e la ”distrazione” dell’esecutivo per le politiche dirette alle persone portatrici di handicap. In una conferenza stampa – presenti Livia Turco, Augusto Battaglia, Luigi Giacco, Katia Zanotti – i parlamentari diessini hanno criticato il governo e hanno fatto un bilancio di quasi meta’ dell’ Anno della persona disabile, anno che – giudicano – ”non e’ positivo per i portatori di handicap e le loro famiglie”. Non ci sono all’ordine del giorno, e’ stato detto nel corso della conferenza stampa, ”provvedimenti significativi e la Finanziaria ha ignorato le tante richieste delle associazioni. Pochi risultati e del tutto marginali a cui si contrappongono i tagli alla spesa sociale e i trasferimenti ai comuni, solo in parte recuperati dalla regioni nelle scorse settimane, una condizione che indebolisce i servizi sul territorio”. ”Fra l’altro – hanno aggiunto gli esponenti diessini -, pochissimi dei disabili italiani, appena 3 su 10, hanno ricevuto come promesso in campagna elettorale la pensione di 516 euro al mese. L’unico ddl che puo’ vantare il governo e’ quello del ministro Stanca sull’accessibilita’ alla rete su cui siamo interessati a confrontarci”. I Ds, che hanno presentato alla Camera (prima firmataria Livia Turco) una mozione che riprendeva le conclusioni della conferenza di Bari, chiedono su questo tema ”parole chiare e certe” dal governo ed in particolare: la convocazione di una sessione speciale del Parlamento sui temi dell’handicap; l’approvazione del provvedimento sull’amministratore di sostegno; l’istituzione del fondo per la non autosufficienza; la piena applicazione della legge 68 sul collocamento obbligatorio. Sul collocamento obbligatorio, i parlamentari Ds hanno criticato il tentativo del ministro Maroni di introdurre il lavoro interinale per i disabili (”li avrebbe esposti alla perenne precarieta”’) e la proroga ”ingiustificata” a tutto il 2003 del calcolo dell’ aliquota obbligatoria del 7% comprensivo di orfani e vedove. Una decisione che, per i Ds, sottrae migliaia di posti di lavoro alle persone portatrici di handicap. La proposta di legge dei Ds sul cosiddetto ”dopo di noi”, i disabili gravi che rimangono senza sostegno familiare, prevede, fra l’ altro, il ripristino di un finanziamento di cento milioni di euro, tre anni di scivolo previdenziale per i genitori lavoratori, la reversibilita’ al cento per cento della pensione. I Ds chiedono anche l’ approvazione in tempi rapidi della legge sullo sport per i disabili, approvata di recente alla Camera, anche in vista dei Giochi invernali di Torino 2006. All’ incontro stampa e’ stato ricordato che le persone con disabilita’ in eta’ lavorativa sono 555 mila e che solo il 17,4% risulta essere occupato. La Festa nazionale dell’Unita’, in programma Terni dal 5 al 7 settembre prossimi, avra’ per tema le persone diversamente abili. Lo ha annunciato Livia Turco, responsabile dei Ds delle politiche sul Welfare, in una conferenza stampa in cui e’ stato presentato un pacchetto di proposte sul sostegno alla disabilita’. ”Non abbiamo mai smesso di lavorare sulla disabilita’ sulla legislatura – ha precisato Turco – e ringrazio le associazioni che ci sono di aiuto. Chiedo pero’ a loro di contribuire con il loro lavoro perche’ si giunga a termine dell’iter parlamentare che istituisce l’amministratore di sostegno e che sia messa all’ ordine del giorno la proposta sugli interventi sui disabili gravi cui e’ venuto meno l’aiuto familiare, ossia il cosiddetto ‘dopo di noi’. In questo provvedimento c’e’ una convergenza fra le forze politiche ma non sappiamo cosa ne pensa il governo, venga in parlamento a dircelo”. Turco ha anche lanciato un appello al ministro Roberto Maroni perche’ ”mantenga l’impegno assunto in Parlamento” sulla possibilita’ di prevedere, nell’ambito della delega previdenziale, le facilitazioni per i genitori che assistono un figlio con un grave handicap. ”Il ministro – ha detto – colga l’opportunita’ che gli offre l’opposizione”.


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