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Usa: 34 società alla sbarra per supporto ad apartheid

A New York riemerge lo spettro dell'apartheid sudafricana: 34 societa' finanziarie internazionali verranno accusate oggi innanzi ad una Corte della Grande Mela

di Paul Ricard

In un aula del tribunale di New York riemerge lo spettro dell’apartheid sudafricana: 34 societa’ finanziarie internazionali verranno accusate oggi innanzi ad una Corte della Grande Mela di avere sostenuto il governo del Sud Africa ai tempi della segregazione razziale nei confronti della popolazione nera del Paese. In base a quanto riferito dal Financial Times, destinatari dell’accusa – formulata dagli avvocati Ed Fagan, americano e John Ngcebetsha, sudafricano – sono alcuni tra i principali istituti di credito a livello mondiale: i tedeschi Commerzbank, Deutsche Bank e Dresdner bank, gli svizzeri Ubs e Credit Suisse, gli inglesi Barclays e National Westminster, i francesi Credit Lyonnais e Banque Indo Suez e l’americano Citigroup. A loro e alle altre societa’ coinvolte – accusate di avere tratto profitti dai prestiti e dai finanziamenti concessi al governo sudafricano – i due legali hanno chiesto 100 miliardi di dollari in risarcimenti. Le 34 aziende coinvolte – oltre a banche, spiccano societa’ energetiche, informatiche, automobilistiche, chimiche, farmaceutiche e alimentari – hanno deciso di non rilasciare alcun commento sulla vicenda anche se, nota il Financial Times, la linea difensiva da loro adottata dovrebbe essere quella di avere investito in Sud Africa per migliorare la situazione economica del Paese a vantaggio di tutti i cittadini e non solo di una parte di essi. I due avvocati che hanno presentato azione legale a favore delle vittime dell’apartheid sono due esperti del settore dei diritti umani: lo scorso anno, Fagan ha raggiunto una transazione da 1,25 miliardi di dollari con diverse banche elvetiche a favore delle vittime dell’Olocausto nazista.


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