Non profit
Caro Albertini, controlli anche Vita
Una lettera di solidarietà all'Associazione Casa della Pace di Milano.
Cari amici di Vita, sul quotidiano Libero di Vittorio Feltri del 20 aprile, a firma di Pamela Dell?Orto compare un?intervista all?assessore al Commercio del Comune di Milano, Roberto Predolin (An) intitolata così ?Bisogna tenere sotto controllo l?edificio?. L?edificio sarebbe la stanza della Casa della pace di via Marco d?Agrate, vostri vicini. Ecco un passaggio dell?intervista.
“Giornalista: Assessore, qui insegnano come fare sit – in, manifestazioni, scioperi della fame e anche quali prodotti boicottare: sono mezzi pacifisti secondo lei? Assessore: Sono le classiche tecniche di guerriglia urbana, che non hanno niente a che fare con il pacifismo. Giornalista: Non è assurdo che esista una scuola del genere? Assessore: Le scuole di guerriglia si sono già viste dal 68 e negli anni 70. Sappiamo tutti dove hanno portato.”
Caro direttore, chiediamo ai gruppi, alle associazioni e ai singoli cittadini che conoscono il nostro impegno, una lettera di solidarietà di fronte ad affermazioni che riteniamo estremamente gravi e diffamatorie nei confronti della Associazione Casa per la pace di Milano. Una realtà associativa che, crediamo, svolge un ruolo fondamentale per la promozione della cultura della nonviolenza e della pace nel capoluogo lombardo. Mandateci messaggi.
Casa della Pace, via Marco d?Agrate 11 – 20139 Milano –
casapace@tiscali.it
Carissimi amici, pazzesco! Il dialogo tra la giornalista e l?assessore è davvero di inaudita gravità, impressiona la quantità di menzogne e di violenza contenute nell?articolo.
Roberto Predolin, pisano, assessore al Commercio a Milano, è noto più che altro per organizzare raduni dell?Associazione Dalmata e per essersi soffermato con affermazioni ingiuriose sulle caratteristiche estetiche della consigliera comunale Ainom Maricos, eritrea. Verrebbe voglia di rispondergli di stare più attento a chi espone le bandiere a stelle e strisce, magari comperate proprio con Libero, invece che preoccuparsi di quelli che espongono bandiere della pace. Come è noto, Andrea Calderini, il giovane 31enne che a Milano ha sparato sulla folla uccidendo una persona e ferendone tre, prima di uccidere anche la moglie e suicidarsi, aveva esposto sul balcone la bandiera Usa. Sarà certo un caso ma è significativo di quali sentimenti, anche malsani, si condensino oggi intorno alla bandiera a stelle e strisce. Di potenza, di prepotenza. E non per colpa dei pacifisti, ma per i comportamenti stessi del capo supremo delle Forze armate Usa, George W. Bush. Comunque, cari amici, oltre alla solidarietà ai nostri vicini, chiederemo a Predolin e ad Albertini di tenere d?occhio anche noi. Siamo pericolosi!
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