Volontariato

Nuove norme per evitare le stragi. Legge anti pistola

La Margherita non si accontenta delle promesse del governo. E ha già pronto un ddl con controlli più rigidi.

di Ettore Colombo

“Il governo ci ha messo poco tempo per modificare la legge 185 sul commercio sulle armi, quelle pesanti, allargando le maglie della migliore legislazione in materia, e si svegliano solo ora per introdurre misure più restrittive sul porto e la detenzione di armi”. La denuncia del responsabile delle Politiche sociali della Margherita, Giuseppe Fioroni non è campata in aria, anche perché il suo partito è stato il primo a lanciare in Italia una campagna di sensibilizzazione, nel 2002, sulle ?pistole facili?, mentre il governo s?è mosso solo dopo la forte ondata emotiva nel Paese.
La nuova disciplina che regola i requisiti per i titolari di porto d?armi sarà resa operativa con una circolare annunciata dal ministro dell?Interno, Pisanu e prevede una verifica delle certificazioni sanitarie fornite da coloro che acquistano o detengono armi e l?esame di segnalazioni di eventuali deficit nei requisiti richiesti. La circolare prevede anche misure una tantum di controllo e una nuova certificazione sanitaria che potrebbe essere resa obbligatoria per i detentori di licenze. Oggi in Italia ci sono 850mila detentori di porto d?armi (tra loro 700mila sono i cacciatori e 100mila quelli che detengono armi per difesa personale o attività sportiva), la cui durata è di 6 anni, e circa 45mila le persone autorizzate al porto d?armi per altre attività.
Il dato più preoccupante però è la stima che indica in quasi 4 milioni gli italiani che hanno il permesso di ?detenzione d?arma? in casa, per collezionismo o altro, senza poterla portare fuori. Risultato: ben 805 sono stati gli omicidi volontari nel 1999 e 1.639 i tentati omicidi, mentre arrivano a 320mila gli studenti vittime di reati d?arma da fuoco tra 2000 e 2001 (il 74% è stato vittima di coetanei).
Colpa di un codice penale vecchio, quello Rocco, ma anche dell?inefficacia dei controlli, sia medici che delle forze dell?ordine. Proprio su questo punto attacca l?opposizione e in particolare la Margherita, che chiede d?introdurre una certificazione medica per la detenzione di armi (oggi generica, facoltativa e rilasciata dal medico di famiglia) che sia più restrittiva e rilasciata da una commissione medica di tre membri, tra cui uno psichiatra. Chieste anche norme più strette per l?autorizzazione al rilascio, da rinnovare ogni due anni, mentre per il porto d?armi l?autorizzazione sarebbe annuale, e l?obbligo di frequentare un corso teorico-pratico, oggi non previsto, con certificato d?idoneità finale. “Serve soprattutto”, spiega Fioroni, “un?anagrafe da parte delle Asl dei cittadini con disturbi psichici o in trattamento psichiatrico che detengono armi. In fondo, si tratta di garantire sicurezza”. Contro le armi.

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