Arte & Disabilità

Se il fumetto racconta l’unicità dei corpi

Gli atleti paralimpici sono raffigurati come statue, sotto lo sguardo dei Bronzi di Riace. Corpi a regola d’Arte è un progetto nato grazie alla collaborazione del Comitato Italiano Paralimpico con la Scuola Romana dei Fumetti. Il percorso espositivo, composto da 40 opere, resta aperto al pubblico fino al 7 novembre. Ne abbiamo parlato con Giacomo Perini, uno degli atleti ritratti

di Ilaria Dioguardi

La bellezza del corpo degli atleti paralimpici rappresentata attraverso l’arte del fumetto, accanto alla maestosità dei Bronzi di Riace. Oltre 40 atleti paralimpici ritratti come se fossero delle statue bronzee, disegnati e poi colorati con la tecnica della pittura acrilica. Corpi a regola d’arte è una mostra collettiva di opere originali, visitabile fino al 7 novembre al Museo Archeologico di Reggio Calabria, voluta dal Comitato Italiano Paralimpico, CIP. Le opere sono state realizzate dagli studenti della Scuola Romana dei Fumetti, con la guida di alcuni dei docenti più esperti della materia, come Riccardo Colosimo e Mauro De Luca, rispettivamente già autore di illustrazioni sul tema dello sport paralimpico per il progetto Benedetti Tirocinanti il primo, autore di numerosi studi cromatici dei Bronzi di Riace per scenografie teatrali il secondo.

In occasione dell’inaugurazione, cinque artisti della Scuola romana dei Fumetti hanno dato vita a una performance artistica finalizzata a rappresentare le atlete e gli atleti paralimpici nei propri gesti atletici e a esaltare l’unicità dei loro corpi. Unici come i Bronzi di Riace.
A essere ritratti dal vivo sono stati Anna Barbaro, argento nel triathlon ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, Vincenza Petrilli, argento nel tiro con l’arco ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 e tre volte iridata ai Mondiali del 2022. E poi Rosa Efomo De Marco, bronzo agli Spanish International di badminton del 2022 e del 2023, Bruno Aloe, plurimedagliato atleta nelle discipline del nuoto e del calcio della Federazione italiana sport per paralimpici degli intellettivo-relazionali, Fisdir, e Giacomo Perini, campione di canottaggio, oro agli Europei Paralimpici del 2022 e 2023 e argento ai Mondiali Paralimpici del 2022.

«Sono molto contento del risultato, Colosimo è stato veramente bravo a ritrarmi dal vivo. Il giorno dell’inaugurazione della mostra erano presenti diversi docenti della Scuola Romana dei Fumetti, si vedeva non solo la bravura nel loro lavoro ma soprattutto tutta la passione, che si percepisce nei loro disegni, a dimostrazione del fatto che credono molto in questo progetto», dice Giacomo Perini.

Giacomo Perini con il fumetto che lo ritrae (opera di Riccardo Colosimo)

«Questa è un’iniziativa interessante, che può avere un grande impatto sociale. La collaborazione tra il Cip e la Scuola Romana dei Fumetti permette di raccontare lo sport paralimpico e la disabilità anche attraverso l’arte, arrivando a più persone possibili. Attraverso i fumetti si riescono a coinvolgere tutti, dai più giovani ai più grandi. Nel Museo Archeologico di Reggio Calabria si crea una bella contrapposizione tra i canoni di bellezza classici dei Bronzi di Riace e i corpi degli atleti con disabilità», prosegue Perini. «Questa contrapposizione permette di sdoganare certi requisiti, certi standard e, secondo me, pone l’attenzione su due aspetti importanti. Da una parte, non c’è la normalità contrapposta alla diversità, ma l’unicità: ogni corpo è unico nel suo genere. Dall’altra, bisognerebbe parlare non più di inclusione ma di pluralità. La società non deve più essere inclusiva, ma deve essere una moltitudine di persone, ognuna unica». 

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«L’arte in generale può raccontare molto la diversità, la disabilità e l’evoluzione dei corpi, può sdoganare una perfezione che non esiste», prosegue Perini. Questo progetto è la dimostrazione del senso di appartenenza forte tra arte e sport, che con lo stesso linguaggio riescono a parlare di storie di vita vissuta, senza troppa retorica e arrivando dritti alle persone che osservano imprese sportive o opere artistiche».

«L’anno sportivo, che si è concluso a settembre con il Mondiale, è stato molto positivo per me, ho qualificato la barca per le Paralimpiadi dell’anno prossimo a Parigi, l’obiettivo più grande di quest’anno l’abbiamo centrato appieno. Mi sono confermato sia campione europeo sia vice campione del mondo. Per me lo sport è stato vita, è la mia vita. Quando, in seguito a un osteosarcoma al femore a 18 anni, ho dovuto affrontare una nuova condizione fisica dopo l’amputazione della gamba destra, il canottaggio mi ha permesso di rimettermi in sesto, di tornare in forma, di rafforzare il mio corpo, di ritrovare un equilibrio su una gamba sola e poter camminare sulle stampelle senza troppe difficoltà».

Giacomo Perini, campione di canottaggio, oro agli Europei Paralimpici del 2022 e 2023 e argento ai Mondiali Paralimpici del 2022

Lo sport mi ha sempre accompagnato da quando ho pochissimi anni fino a oggi nell’affrontare tutte le difficoltà. Ho dato vita a tanti progetti: un libro, uno spettacolo teatrale, un documentario. Se, raccontando la mia storia, qualcuno può trovare lo spunto per affrontare in modo diverso la propria malattia, è una grande vittoria per me. Anche partecipare a questa mostra mi permette di raccontarmi, partecipando a un progetto importante».

Le foto della mostra sono del Comitato Italiano Paralimpico, Cip; la foto di Giacomo Perini in gara è della Federazione Italiana Canottaggio, Fic/Mimmo Perna.

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