Sostenibilità

Le reazioni di Wwf e Legambiente. Il palcoscenico è suo, la politica è nostra

Wwf: "Grillo è una voce fuori dal coro e sa parlare alla gente". Legambiente: "E' un grande artista, ma non un profeta".

di Ida Cappiello

I Verdi hanno scelto Beppe Grillo come testimonial della campagna referendaria sugli elettrodotti. La televisione ha totalmente ignorato il personaggio, come d?abitudine: da anni Grillo è bandito dal piccolo schermo, perché le sue battaglie sui consumi danno troppo fastidio agli inserzionisti pubblicitari. La stampa quotidiana, come si vede in tabella, non ha fatto molto di più: Repubblica gli ha dedicato un breve articolo di cronaca, la Stampa un trafiletto, il Corriere e il Giornale neanche una riga (in compenso, il giorno dopo, il Corriere ha dedicato una lunghissima intervista all?ad dell?Enel, Paolo Scaroni). Che cosa pensano di Grillo i movimenti ambientalisti? Lo vedono come un prezioso alleato, oppure il comico genovese è un personaggio troppo scomodo anche per loro, e alla fine chi dialoga sul serio con lui è solo la gente comune, quella che riempie le sale dove recita e che, se potesse vederlo in televisione, farebbe schizzare l?Auditel? In teoria, il comico più censurato d?Italia e le associazioni che difendono l?ambiente combattono per una causa comune, ma le opinioni sui rispettivi ruoli sono diverse. Molto positivo il giudizio del Wwf, che tuttavia non ha aderito alla campagna per il referendum. “Questo non significa assolutamente dissociarsi da una battaglia che consideriamo giustissima”, chiarisce subito il direttore scientifico del Wwf, Gianfranco Bologna. “È solo una questione di metodo. Promuovere questo referendum insieme a quello, dibattutissimo, sull?articolo 18 dello Statuto dei lavoratori significa, secondo noi, automaticamente affossarlo, come ha dimostrato l?esperienza di quello sulla caccia”. Sui contenuti invece l?organizzazione ambientalista si dichiara molto vicina alle posizioni del comico genovese. “Il suo grande pregio è di essere fuori dal coro, ma con un approccio che lo avvicina moltissimo alla gente”, continua Bologna. “Diverte facendo riflettere, racconta la vita quotidiana e la valorizza attraverso l?arte. Il mondo si cambia attraverso le scelte di tutti i giorni, un tema che i media istituzionali continuano a marginalizzare salvo che nei momenti di emergenza. Ha un ruolo preziosissimo”. “Lo considero un grande artista, ma non un profeta”, esordisce il presidente di Legambiente, Ermete Realacci, “e nemmeno uno scienziato: le sue affermazioni non sono sempre inoppugnabili, a volte sono estreme, paradossali, e comunque sono cose già note a chi si occupa di ambiente. Ma è giusto che sia così, perché stiamo parlando di spettacolo”. Insomma, a Grillo il palcoscenico, a noi la politica. “Il suo ruolo però è positivo”, prosegue Realacci, “riesce a sollevare il dibattito sui temi che ci stanno a cuore proprio perché si chiama Beppe Grillo. In questo senso non sono d?accordo sulla censura, almeno sulla carta stampata: la notizia del suo appoggio ai Verdi per il referendum sugli elettrodotti era su tutti i giornali”. Di lavorare insieme, comunque, per Legambiente non se ne parla: “Io non concederei a un poeta, per quanto bravo, di costruire un ponte. E poi credo che preferisca lavorare da solo, da protagonista, come del resto tutti i personaggi dello spettacolo”.


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