Formazione

Legge 185: la discussione è in corso alla Camera

Prosegue l'esame del ddl 1927-B di ratifica dell'Accordi di Farnborough e modifica della legge sul commercio d'armi. Ieri una seduta e oggi si riprende

di Benedetta Verrini

Ieri a Montecitorio le commissioni Riunite Affari Esteri e Difesa hanno proseguito l’esame del ddl di modifica della legge 185. Dopo la discussione, il presidente Gustavo Selva ha rinviato l’esame a questa mattina. Il dibattito dovrebbe dunque essere di nuovo in corso. Riportiamo qui di seguito, dallo stenografico della Camera, gli interventi della discussione di ieri: Ratifica Accordo quadro per la ristrutturazione dell’industria europea della difesa. C. 1927-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato. (Seguito dell’esame e rinvio). Le Commissioni proseguono l’esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 aprile 2003. Gustavo SELVA, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, V e VI. Silvana PISA (DS-U) dichiara voto contrario sul conferimento ai relatori del mandato a riferire in senso favorevole all’Assemblea sul disegno di legge in esame, per le ragioni già esposte nel corso dell’iter del provvedimento. Ribadisce infatti che l’atteggiamento assunto dall’opposizione durante l’esame è stato dettato dalla consapevolezza che la ratifica dell’Accordo di Farnborough non implicasse lo stravolgimento della legge n. 185 del 1990, la quale rappresentava una conquista voluta fortemente da larghi strati dell’opinione pubblica allo scopo di ridurre il danno prodotto dall’utilizzo di armamenti e di introdurre controlli più ferrei sulla loro esportazione. Ritiene che il mancato accoglimento delle richieste provenienti non solo dall’opposizione parlamentare, ma anche da movimenti pacifisti ed associazioni cattoliche del paese, abbia invece prodotto un allargamento delle «maglie» che consentirà al nostro paese di stipulare accordi e di seguire procedure semplificate, mentre da parte della maggioranza è stato sempre affermato che la ratifica dell’Accordo avrebbe semplicemente condotto all’eliminazione di vincoli burocratici. Dopo aver sottolineato come non sia stata accolta la richiesta dell’opposizione di procedere ad una serie di audizioni di associazioni pacifiste, conclude ribadendo che la ratifica dell’Accordo rappresenterà un arretramento e produrrà certamente effetti negativi. Ramon MANTOVANI (RC), nel condividere i rilievi critici espressi dal deputato Pisa, esprime un giudizio negativo sull’Accordo in esame. Considera assolutamente sbagliata e perdente la strada che si sta imboccando oggi, secondo cui l’Europa dovrebbe riconquistare autonomia e capacità proprie in conseguenza dell’unilateralismo che contraddistingue la politica degli Stati Uniti d’America; ritiene infatti che non sarà attraverso la competizione e la corsa al riarmo che l’Europa potrà trovare una collocazione nel quadro internazionale. Reputa la tendenza in atto foriera di politiche belliciste e repressive nei confronti delle istanze democratiche manifestatesi nel corso degli anni ottanta e novanta. Rileva altresì che sarebbe stato opportuno dare luogo ad un dibattito più ampio – procedendo anche ad audizioni delle associazioni della società civile – su temi di grande rilievo evocati nel corso dell’esame, quali il concetto di difesa europea, le sue linee strategiche, gli indirizzi che il nostro paese e l’Unione europea dovrebbero fornire in materia. Nell’evidenziare, conclusivamente, l’opportunità che una riflessione più seria ed approfondita si svolga nel corso del successivo esame del disegno di legge in Assemblea, preannuncia il voto contrario sul conferimento ai relatori del mandato a riferire favorevolmente. Giuseppe MOLINARI (MARGH-U) ribadisce la posizione di astensione del suo gruppo già assunta nel corso dell’esame in prima lettura alla Camera, precisando che ad essere messo in discussione non è l’Accordo in sé, teso alla costituzione di un esercito europeo oggi più che mai resosi indispensabile alla luce dell’attuale scenario internazionale. Ricorda altresì che in prima lettura sono stati recepiti solo alcuni degli emendamenti presentati dall’opposizione e che al Senato è stato conseguito un importante obiettivo rappresentato dalla soppressione dell’articolo 11, su iniziativa dell’opposizione stessa. Ciononostante, ritiene che permangano quelle riserve che il suo gruppo aveva già espresso nel momento in cui aveva evidenziato l’esigenza di non modificare la legge n. 185 del 1990, sostenendo che quelle modifiche avrebbero comportato la mancanza del certificato di uso finale e l’incertezza sulla destinazione degli armamenti. Valerio CALZOLAIO (DS-U), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di rinviare il seguito dell’esame, dal momento che la Commissione affari esteri è convocata per le ore 11.30. Gustavo SELVA, presidente, ritiene che l’esame si possa ragionevolmente concludere nella seduta odierna. Roberta PINOTTI (DS-U) rileva che l’esame del disegno di legge di ratifica dell’Accordo di Farnborough – Accordo al quale peraltro il suo gruppo non è contrario – avrebbe dovuto opportunamente rappresentare l’occasione per procedere ad un confronto serio ed approfondito sul sistema di difesa europeo. Si è invece spostata la discussione sulla legge n. 185 del 1990, alla quale sono state apportate modifiche talmente rilevanti da stravolgerne completamente l’impianto. Osserva inoltre che il codice di condotta europeo, recepito e reso vincolante dall’Accordo, appare comunque meno avanzato rispetto alle disposizioni originariamente contenute nella legge n. 185, che rappresentava il frutto di una lunga stagione di riflessioni e di iniziative da parte dei movimenti pacifisti. Considera pertanto sbagliato negare il cammino finora percorso e non fornire adeguate risposte alla forte mobilitazione di larghi settori della società civile del nostro paese. Ritiene inoltre che nella costruzione di un sistema di difesa europeo, che deve rispondere a precise caratteristiche, sia necessario trarre ispirazione dai valori peculiari dell’Europa e della sua storia, che considera ben diversa da quella degli Stati Uniti d’America. Per le ragioni esposte, conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo. Gustavo SELVA, presidente, propone di rinviare il seguito dell’esame alle ore 12.30 della giornata odierna. Piero RUZZANTE (DS-U) chiede che il seguito dell’esame sia rinviato alla giornata di domani. Gustavo SELVA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell’esame alla seduta di domani, alle ore 8.


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