Politica

Traffico armi: i piloti d’aereo si “pentono” e accusano

Le denuncie raccolte dalle Nazioni Unite e riportate dalla Cnn

di Gabriella Meroni

Secondo inchieste delle Nazioni Unite le armi preferite nelle guerre in corso in diverse parti del pianeta sono quelle leggere, di facile trasporto e particolarmente letali. Ora la denuncia di alcuni piloti di piccoli aerei chiarisce il meccanismo grazie al quale i trafficanti d’armi riescono a saltare tutti i controlli. In una conferenza stampa svoltasi lunedì a New York, un pilota ha spiegato che i trafficanti offrono chi ha maggiore esperienza migliaia di dollari per trasporti di armi e capita anche che il pilota non sappia che merce sta trasportando. A favore dei trafficanti ci sono leggi che possono essere aggirate con facilità. Infatti numerosi Paesi non badano molto a uomini d’affari che lavorano come mediatori e in genere non sono sottoposti ai controlli riservati a chi importa in un Paese un determinati materiali, non necessariamente armi. Così accade che molti mediatori nel traffico d’armi facciano caricare sugli aerei privati all’ultimo minuto le armi che intendono esportare, senza avvertire il pilota. In alcuni casi le destinazioni vengono cambiate all’improvviso. Il capitano Mike Selwood ha raccontato che nel 1994 venne ingaggiato da una società britannica per portare armi a Goma, in quello che era lo Zaire orientale e oggi è il Congo.. “Io e miei uomini pensavamo che fossero per l’esercito dello Zaire”, ha spiegato Selwood. Invece ora è convinto che quel carico fu consegnato “al di là della frontiera”, in Ruanda, alle milizie hutu impegnate nello sterminio della parte tutsi della popolazione. In altri casi piloti particolarmente abili ottengono ottime paghe per portare le armi a destinazione. Il giornalista inglese Brian Johnson-Thomas, esperto di armi, ha raccontato che i ribelli angolani dell’Unita, impegnati dal 1975 in una interminabile guerra contro il governo di Luanda, una volta hanno pagato oltre 200 milioni di lire a viaggio a tre piloti per il trasporto di un carico di armi. In altri casi, le armi vengono nascoste in carichi all’apparenza destinati agli aiuti umanitari. In una intervista videoregistrata, un certo capitano Brian Martin ha raccontato di aver nascosto accanto a casse di vaccino anti-polio delle casse di fucili mitragliatori Ak-47 nuovi di zecca. Il capitano ha anche aggiunto di aver fatto entrare nel proprio aereo 350 uomini e i loro armamenti, volando di notte senza luci e con un peso complessivo superiore al consentito di 12 tonnellate. Johnson-Thomas ha spiegato che servono nuove leggi più rigorose per controllare il commercio delle armi, leggi che riguardino anche le attività dei mediatori d’affari. Le Nazioni Unite hanno organizzato per il prossimo luglio una speciale conferenza dedicata al commercio e al contrabbando di armi leggere.


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