Non profit

Bus a pagamento, almeno funzionassero bene

La Regione Lombardia ha deciso di abolire la concessione gratuita degli abbonamenti ad invalidi e pensionati.

di Franco Bomprezzi

Ho sentito che il primo agosto prossimo scatta il nuovo regime di tariffe dei trasporti pubblici in Lombardia. Niente tessere gratuite per gli invalidi e per i pensionati, ma solo abbonamenti con lo sconto del 60 per cento. Vi sembra una cosa giusta? Non c?è niente che si può fare? Giuseppe, Milano

Caro Giuseppe, la notizia è vera. Almeno sino a questo momento non ci sono modifiche rispetto alle decisioni della Regione, che sono determinate dalla dichiarata volontà di risparmiare e recuperare entrate. Di per sé che le persone disabili paghino per un servizio di trasporto pubblico non lo trovo scandaloso né assurdo. Io vorrei sempre poter pagare il giusto per un servizio che funzioni bene e che risponda alle mie esigenze di cittadino e di utente. Il problema è che questo servizio, nel settore dei trasporti, ancora non c?è, e comunque è davvero insufficiente. Dunque la gratuità, garantita sino a oggi, quanto meno ?indennizzava? rispetto al servizio non adeguato. In più c?è un?altra curiosa discriminazione: i non vedenti e i sordi continueranno a essere esentati dal biglietto, gli altri disabili no. E questo per la burocratica applicazione di vecchie norme ancora in vigore sulle categorie protette per legge. Insomma, tanto per cambiare, un bel pasticcio. Senza contare la questione economica, che è sicuramente mal posta: dubito fortemente che i disabili si precipiteranno a sottoscrivere gli abbonamenti scontati. Molto più probabilmente non prenderanno più i mezzi pubblici se non in modo del tutto occasionale. E questo rischia di vanificare l?efficacia degli investimenti, assai ingenti, dell?azienda di trasporto. Per essere il 2003, non c?è che dire. Un provvedimento davvero in controtendenza. Temo che non esista una previsione precisa dell?impatto di questa delibera regionale, e temo anche l?effetto valanga, ossia l?imitazione da parte di altre Regioni, alle prese con analoghi problemi di bilancio. Senza contare il problema di chi, oltre a essere disabile, è anche pensionato con reddito scarso, magari appena sopra il minimo. Che cosa farà? Secondo me resterà a casa.

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