Sport

Calcio e sostenibilità: Fondazione Milan ha aiutato 4.626 giovani

Dopo lo “Scudetto della responsabilità sociale” assegnato a luglio, VITA continua a raccontare le iniziative solidali delle squadre di Serie A. Partendo dal bilancio sociale dell’ente benefico dei rossoneri, campioni in carica nella nostra classifica. Dalla Uefa, nuove regole in questo ambito per tutti i Club

di Nicola Varcasia

Il mondo del calcio è sempre più coinvolto nei temi della sostenibilità. Ci sono società sportive che hanno una tradizione consolidata, fatta di radicamento nel territorio e rapporti con la comunità di riferimento, mentre altre stanno cominciando ad occuparsene, spinte anche dalle norme finanziarie che riguardano la rendicontazione delle proprie attività.

Categorie vincenti

Nel numero di luglio, con il primo “Scudetto della Csr – corporate social responsibility”, VITA ha avviato un osservatorio in questo campo, realizzando assieme ad un pool di esperti una classifica impostata su cinque criteri di sostenibilità dati da approccio strategico al tema, continuità di intervento, approccio multi-stakholder, attenzione alla comunicazione e strumenti di rendicontazione. Se il Napoli, vincente sul campo dopo una stagione fantastica, aveva deluso le attese, a imporsi in questa speciale classifica era stato il Milan che aveva ottenuto il punteggio massimo in quasi tutte le categorie.

1,3 milioni di euro

VITA continua, dunque, a seguire gli sviluppi di questi “match” per la sostenibilità: uno degli strumenti di cui la società rossonera si è dotata per realizzare le sue finalità sociali è la creazione, di una Fondazione volta a «promuovere lo sport e i suoi valori tra i giovani più vulnerabili», quest’anno giunta ai vent’anni di attività. È la stessa Fondazione ad aver annunciato la pubblicazione del Bilancio sociale per la stagione 2022/23, offrendo dei numeri interessati per valutare l’impatto generato negli scorsi dodici mesi dal punto di vista dell’impegno sociale: oltre 1.3 milioni di euro raccolti, coinvolgimento in sette nazioni, supporto a 4.626 giovani beneficiari e 19 organizzazioni non profit.

Giochiamo al futuro

Fra le numerose iniziative portate avanti, la Fondazione segnala Sport for change, che ha coinvolto 100 giovani a Milano estendendosi a livello nazionale attraverso il progetto Play for the future, con l’obiettivo di reinserire giovani a rischio sociale. Il programma ha ottenuto successi anche all’estero, raggiungendo il Kerala in India e altre sei nazioni, con un’enfasi speciale sull’empowerment femminile. Attraverso Sport for all, la Fondazione ha promosso inoltre l’inclusione sportiva per giovani con disabilità in sei città italiane, portando gioia e nuove opportunità ai beneficiari coinvolti.

Regole sostenibili

Tornando al mondo del calcio in generale, è importante notare che è in atto un’evoluzione rapida proprio sul fronte della sostenibilità. A livello professionistico, infatti, la Uefa – massimo organismo del calcio europeo, organizzatore della Champions league – a partire dalla stagione sportiva in corso, richiede obbligatoriamente alle associazioni affiliate e dunque a cascata a tutti i Club tre adempimenti: nominare un Sustainability officer responsabile della sostenibilità socio-ambientale, redigere un proprio piano strategico e sviluppare azioni strategiche per garantire la sostenibilità a lungo termine del calcio per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. Come mostra l’impegno già in atto da parte tante squadre, tra le quali il Milan, assieme a quello di tante altre società di vertice o comunque storiche del nostro calcio, per raggiungere risultati efficaci occorrono una volontà decisa, risorse e strumenti ad hoc. Anche per i grandi attori in campo sportivo, come in ogni grande azienda, si apre ufficialmente la partita tra impegno reale e rispetto formale delle (sempre più fitte) regole.

Foto ufficio stampa di Ac Milan


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