Famiglia

Handicap: associazioni presentano disegno di legge

Una proposta di legge che rivoluziona la normativa sull'handicap. A presentarla, oggi a Roma, l'Anffas

di Redazione

Una proposta di legge per ‘rivoluzionare’ la normativa sull’handicap, che punta sull’autonomia della persona disabile e sulla possibilita’ di utilizzare le sue potenzialita’. A presentarla, oggi a Roma, l’Associazione nazionale famiglie di disabili intellettivi e relazionali (Anffas) e la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish). La proposta di legge sulla ‘presa in carico della persona con disabilita” viene presentata nell’anno europeo dell’handicap e si candida, dopo l’eventuale adozione da parte del governo italiano, anche ad essere ‘esportata’ in Ue per i suoi contenuti innovativi. ”Si tratta di un concetto semplice – spiega all’Adnkronos Salute Roberto Speziale, presidente dell’Anffas – ma, allo stesso tempo rivoluzionario, anche nel contesto europeo. La nostra proposta, qualora venisse accettata, cambierebbe integralmente la vita delle persone con disabilita’ e delle loro famiglie”. Per le associazioni, infatti, la sfida vincente sta nella modifica complessiva del contesto che puo’ avvenire con la ”presa in carico della persona”. Nel concreto, per esempio, la nuova legge propone la sostituzione delle attuali commissioni per l’accertamento dell’invalidita’ civile – che oggi mirano a stabilire le residue capacita’ lavorative – con ‘unita’ multifunzionali di valutazione’ che rispondono, invece, all’esigenza di valutare le potenzialita’ del disabile e verificare lo stato di salute in relazione ai suoi bisogni. Nei 15 articoli, su cui l’Anffas (incaricata di redigere il testo dalla Fish) lavora da oltre un anno, si indica tra i compiti della Repubblica l’obbligo di predisporre, realizzare e verificare, il ‘Progetto globale individuale di presa in carico’. L’attuazione del progetto globale deve avvenire attraverso progetti specifici, gia’ definiti dalle norme esistenti, come trattamenti riabilitativi, integrazione scolastica, inserimento lavorativo, integrazione sociale. Il Comune di residenza della persona con disabilita’, inoltre, deve nominare il responsabile del ‘Progetto globale’ a cui sia possibile rivolgersi per ottenere le risposte e gli interventi di verifica e di sollecitazione per il proprio diritto di cura e sostegno.


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