Innovazione sociale

Il welfare di comunità cresce al nido

Nel distretto modenese Unione Terre di Castelli nasce un network modello fra profit, Terzo settore ed enti pubblici

di Silvia Vicchi

Le famiglie sono sempre più sole, nella gestione dei figli. Il lavoro di entrambi i genitori, i nonni spesso lontani o ancora in attività lavorativa, i tempi di percorrenza, rendono la conciliazione tempi di vita e di lavoro una corsa a ostacoli. Ma per i comuni del distretto Unione Terre di Castelli, nel modenese, sono in arrivo nuove soluzioni. Grazie al progetto Zeroseiplus, finanziato con circa 800mila euro dall’impresa sociale Con i Bambini, l’offerta dei servizi per l’infanzia sarà ampliata, raggiungendo tutte le famiglie con figli fino a 6 anni e un Isee sotto ai 15mila euro, a partire da quelle più fragili e adattandosi il più possibile ai loro bisogni.


A Vignola, Spilamberto, Castelnuovo Rangone, Savignano sul Panaro, Marano sul Panaro, Castelvetro di Modena, Guiglia, Zocca e Montese, all’attuale offerta si aggiungeranno altri servizi di nido con affido, sei centri estivi 06, 285 laboratori per bambini e genitori, consulenze educative per 180 nuclei familiari, tre spazi per il maternage e il BlaBla Festival, un evento che ha come parole chiave bambini, luoghi e avventure. A Castelnuovo Rangone aprirà un nuovo nido e negli altri comuni montani saranno istituiti i “Piccoli Passi”, spazi per 15 bambini, per 36 settimane ognuno: «È un assaggio di nido», spiega Mariella Ronga, della cooperativa La Lumaca, capofila del progetto «meno oneroso per le famiglie, con opportunità di socializzazione, dove i genitori possono fermarsi quanto desiderano e conoscere le risorse del territorio». Crescerà anche l’offerta estiva per i bambini da 0 a 3 anni, con 53 posti gratuiti all’anno per sei settimane e tre nuovi centri estivi per sei settimane per le scuole dell’infanzia, ognuno dei quali ospiterà gratuitamente 16 bambini di famiglie in difficoltà.

L’iniziativa Zeroseiplus si ispira ai principi della out-door education


Il tutto con un’attenzione innovativa, ispirata alla metodologia dell’out-door education, in linea con gli obiettivi Europa 2020, dove i bambini e le famiglie vivranno esperienze nella natura, per conoscerla e rispettarla.


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«Zeroseiplus» continua Ronga «durerà tre anni e mezzo, coinvolgerà 6.531 bambini e le loro famiglie e prevede di ridurre la povertà educativa, socioculturale e il rischio di marginalità sociale, facilitando e incentivando l’accesso ai servizi educativi per i cittadini di domani. Parliamo di un distretto in cui solo il 19,35% dei nuovi nati frequenta i servizi prima dei tre anni e dove, in controtendenza rispetto ad altri territori, i posti offerti superano la domanda».


Le cause? «La distanza dalle strutture, le rette troppo alte, o la scarsa flessibilità degli orari. Mancano poi quasi ovunque servizi educativi integrativi diversi dal nido». Zeroseiplus mette in campo varie realtà del Terzo settore e istituzionali, profit e non, dalle cooperative La Lumaca e Società Dolce, a bSocial, all’Asp Terre di Castelli, all’Unione Terre di Castelli.

Tutte realtà di comprovata esperienza, come Società Dolce, presente nel territorio distrettuale dal 2009, che a Vignola gestisce il nido “Barbapapà” ed è socia del Consorzio Vignola 06: «Il nostro compito», chiosa Caterina Segata, responsabile area Educativa della cooperativa «è di portare flessibilità e personalizzazione e rafforzare l’offerta con nuove opportunità. Avvieremo tre servizi Primi Passi, tre di maternage, consulenze educative per genitori con pedagogisti, psicologi, educatori professionali e potenzieremo l’orario del nuovo nido. Al centro, le bambine, i bambini e le loro famiglie».

Foto: in apertura una delle iniziative di Zeroseiplus

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