Famiglia

Salute: sette uomini su dieci malati di tristezza

L'apatia cronica colpisce soprattutto il sesso maschile, mentre le donne soffrono maggiormente di depressione

di Gabriella Meroni

Rassegnazione, apatia, stanchezza perenne: sette uomini italiani su dieci sono malati di tristezza e presentano questi sintomi. I piu’ colpiti sono i quarantenni. Una condizione che minaccia la salute e il rapporto di coppia: tachicardia, ulcera, coliti, cefalee, dolori muscolari e calo dell’eros sono infatti all’ordine del giorno tra chi ha l’umore grigio. A lanciare l’allarme e’ uno studio della rivista Riza Psicosomatica condotto su 1.028 italiani tra i 18 e i 67 anni. Da stato d’animo, sottolinea la rivista in edicola in questi giorni, la tristezza puo’ diventare cronica, trasformandosi in vera e propria patologia. Per aiutare gli uomini tristi, gli esperti hanno anche approntato un decalogo ad hoc. Se la depressione colpisce prevalentemente le donne, la tristezza miete vittime soprattutto tra gli uomini: e’ il 71% dei maschi italiani a considerarsi tale, contro il 29% delle donne. Hanno 40 anni circa, svolgono un lavoro intellettuale e abitano soprattutto al nord: e’ questo l’identikit delle vittime dell’umore grigio. In particolare, secondo lo studio, la fascia d’eta’ 45-54 anni e’ la piu’ colpita (30%); ma anche il 25% degli over 54 non se la passa meglio e dichiara di essere vittima della tristezza. I piu’ fortunati sono invece i giovani: solo il 6% dei tristi cronici ha infatti meno di 24 anni. La tristezza regna di piu’ nelle regioni settentrionali (57%) e ha decisamente scarso peso al sud (15%). Dallo studio emerge anche che il 47% degli intervistati abita in citta’, il 18% in campagna. Le categorie piu’ colpite? Manager, professionisti, avvocati, ma anche studenti. In particolare, il 57% svolge un lavoro di concetto, mentre solo il 17% delle persone tristi dichiara di svolgere un’attivita’ prevalentemente manuale. Per molti di loro la vita a un certo punto inizia a perdere senso, tanto che, sottolinea ancora lo studio, il 42% si chiude in se stesso, mentre il 26% finisce per rifugiarsi negli psicofarmaci; il 13% invece aspetta solo che il momento negativo passi, mentre solo l’11% tenta di agire in maniera attiva, magari distraendosi e uscendo di casa. Di chi e’ la colpa? Il 33% degli intervistati non ha dubbi: e’ la paura di sbagliare le scelte importanti che condiziona in maniera negativa il proprio stato d’animo. Per una persona su cinque (20%) la causa di ogni male e’ la responsabilita’ sul lavoro, mentre solo per il 15% degli uomini sono le questioni di cuore a pesare. Il 10% attribuisce le cause della tristezza all’eta’ che avanza, mentre per il 7% alla base della tristezza ci sono addirittura moglie e figli. A livello fisico, la tristezza non curata o curata male rischia di dar vita a numerose patologie, spiega la rivista: tosse e raffreddore (poiche’ si hanno meno energia a livello di sistema immunitario per combattere virus e batteri) ma anche dolori alle ossa e crampi muscolari. Il cuore puo’ reagire a questo stato d’animo con tachicardie e aritmie. In crescita pure le cefalee e i problemi allo stomaco e all’intestino.


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