Inclusione
Una mostra fotografica per conoscere l’autismo e le sue positività
“Simpaticamente autistico” è il titolo del lavoro della fotografa barese Daniela Ciriello che, attraverso una serie di scatti fatti a suo figlio, vuole lanciare un messaggio positivo sull’autismo, andando oltre le stereotipe ed invitando le persone a rapportarsi al loro mondo per conoscerli meglio
C’è una foto che lo inquadra con uno scolapasta in testa mentre con una lente di ingrandimento va a caccia di avventure. In un’altra immagine, invece, un secchiello gli copre il volto, mentre di fianco una sveglia capovolta segna il passare dei minuti. Un’altra lo riprende mentre lievita nel corridoio di casa guardando il mondo dall’alto. Prigioniero del suo labirinto di sensazioni, Danilo coglie la realtà che lo circonda da punti di vista, angoli, luoghi inconsueti. Nelle sue posizioni si coglie il suo rapporto diverso con gli oggetti, i suoi sguardi persi apparentemente nel vuoto, che invitano colui che sofferma la sua attenzione sulle fotografie a considerare l’ordine delle cose da prospettive nuove, inedite, fuori dai soliti schemi. La mostra fotografica “Simpaticamente autistico” della fotografa barese Daniela Ciriello continua a girare, a sensibilizzare, a smuovere emozioni. Di recente, è stata a Cerignola (Foggia) nell’ambito di un incontro organizzato dal Cercat che aveva l’obiettivo di ragionare sugli strumenti e gli interventi che possono aiutare la comunità ad “andare oltre la disabilità”.
Le immagini di “Simpaticamente autistico” hanno aiutato a riflettere sul tema particolarmente caro all’autrice. «Con queste foto volevo fare uscire la positività dell’autismo e non tutta la negatività di cui parlano spesso le persone, che additano le persone con autismo come ragazzi non gestibili, aggressivi, per via delle loro reazioni talvolta anche violente. Invece no. Con questo progetto ho voluto dimostrare, attraverso le foto, che l’autismo fa anche sorridere. Ho messo in evidenza tutti i momenti e le stereotipie del ragazzo, le loro bizzarrie, il loro modo di essere. Dovremmo essere noi a rapportarci al loro mondo e non loro al nostro». Daniela Ciriello è la mamma del giovane protagonista della mostra. In questi anni, attraverso i suoi servizi fotografici ha contributo ad evidenziare e sensibilizzare la comunità ad avere un approccio più costruttivo verso il disagio sociale. Come nel caso di questo lavoro, che vuole offrir una chiave di lettura positiva sulla sindrome autistica, che da madre conosce molto bene.
Perché un ragazzo con autismo «è una personalità racchiusa in sé stessa che percepisce il mondo in forme distorte. Con la sua spontaneità ci schiude ad un ricco immaginario, ci invita» evidenzia Ciriello «a seguire ritmi più lenti, suoni armonici e schemi chiari, capaci di donare serenità e visioni migliori delal vita». Per questo, «ha bisogno di essere accompagnato nel quotidiano non essendo autonomo e ogni imprevisto lo terrorizza. Dietro comportamenti e reazioni aggressive c’è sempre una causa».
Con queste foto volevo fare uscire la positività dell’autismo e non tutta la negatività di cui parlano spesso le persone
— Daniela Ciriello
Di qui, l’idea di raccontare attraverso gli scatti fotografici alcuni momenti della vita di Danilo, che oggi ha 27 anni, che hanno l’obiettivo di «dare un messaggio positivo. Senza negare le stereotipie, cioè tutti quei gesti che ripete identici o reazioni spropositate, ma invitare a considerare la purezza con i quali manifesta l’affetto. C’è sempre una via di comunicazione con i soggetti autistici, non bisogna mai stancarsi di cercarla». In fondo, si chiede Ciriello, «che cos’è la diversità? Siamo tutti diversi e poi la disabilità può anche essere temporanea».
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