Sostenibilità

Pearl Jam ecologici: proteggono la foresta del Madagascar

La band ha intenzione acquistare 5.700 tonnellate di carbone prodotto dal progetto di conservazione della foresta pluviale Makira

di Benedetta Verrini

Dopo il tour che li ha messi al centro dell’attenzione per le prese di posizione contro la guerra in Iraq e la politica di Bush, i Pearl Jam continuano il loro percorso di impegno sociale e si danno alla protezione delle foreste. La band di Seattle ha infatti intenzione di annullare l’emissione gassosa (stimata intorno alle 5.700 tonnellate) generata dai camion, bus e aerei utilizzati per il loro tour mondiale (senza dimenticare nel conteggio anche le auto che i loro fan useranno per andarli a vedere) acquistando 5.700 tonnellate di carbone prodotto dal progetto di conservazione della foresta pluviale Makira in Madagascar. “Siamo eccitati da tutto il lavoro che abbiamo fatto con Conservation International” recita un messaggio della band affisso sul sito ufficiale www.pearljam.com. L’organizzazione ambientalista aiutò Eddie Vedder & Co. – ancora on the road per diffondere il verbo di “Riot Act”, l’album uscito lo scorso autunno – a calcolare le emissioni gassose generate in 30 mila miglia di strada percorsa durante le tournée. I Pearl Jam hanno così deciso di acquistare il carbone per conservarlo, riducendo il potenziale ‘riscaldante’ dell’inquinamento provocato. Il progetto ‘Makira’ si trova in un’area di 1.400 miglia quadrate che immagazzinano 140 milioni di tonnellate di CO2 a rischio di essere disperse nell’atmosfera attraverso il fuoco e l’abbattimento degli alberi. Inoltre fa da casa a piante e specie animali rare e in via di estinzione.


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