Famiglia
Sondaggio: massima fiducia degli italiani nel volontariato
La fotografia scattata da una indagine Abacus per Legambiente. Le associazioni vengono subito dopo le forze dell'ordine e prima della Chiesa. Ultimi i partiti
Ecco i tratti caratteristici degli italiani, sfiduciati dai partiti politici e dall?economia, ma fiduciosi delle associazioni di volontariato, della chiesa, delle forze dell’ordine, della magistratura.
Questa è la fotografia scattata da una indagine Legambiente, realizzata per l’associazione ambientalista da Abacus in collaborazione con Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. I risultati del primo Rapporto nazionale sulla Cultura civica in Italia sono stati presentati a Roma, nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione di Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco, Maurizio Costanzo, Nando Pagnoncelli, direttore di Abacus, Paolo Natale, responsabile scientifico di Abacus.
“La cultura civica degli italiani – ha sottolineato Realacci – ha un principale anello debole: lo scarsissimo rapporto fiduciario tra i cittadini e chi li governa, li amministra, dovrebbe rappresentarne bisogni e attese. Per un’associazione come Legambiente la cui azione ha bisogno come dell?aria di cittadini con un senso civico forte ed avanzato e di un Paese che sappia conservare la sua coesione sociale, richiamare le luci e le ombre della cultura civica degli italiani è un interesse primario. Siamo persuasi che l’Italia possieda grandi energie di civismo, ma che si debba fare molto di più per dare loro dignità ed efficacia e per combattere derive pericolose in parte alimentate da nostri ?difetti nazionali e in parte legare a processi molto più globali.
“La nostra Italia – ha commentato Maurizio Costanzo – non è solo quella del disimpegno e della distanza dalla politica. C?è anche un’altra Italia, spesso presente sul palco del Maurizio Costanzo show: è l’Italia della solidarietà, che si impegna in prima persona. che si rimbocca le maniche, che ha simpatia per il prossimo. E’ un?Italia a cui cerco di dare anch’io spazio all?interno del Maurizio Costanzo show. La crescita di tante associazioni e di tanti gruppi di volontariato testimonia una grande voglia di darsi da fare per gli altri. E sempre più spesso questa vitalità sociale porta un forte segno ambientalista, anche per lo sforzo costante di Legambiente teso a incrociare la sua azione con quella di gruppi e movimenti che nascono per rispondere a bisogni concreti”.
L’Italia fotografata dalla ricerca è a cavallo tra fenomeni di civismo e di inciviltà altrettanto radicati. E’ da una parte il Paese dell’abusivismo edilizio, dell?evasione fiscale, delle carte e delle cicche gettate per la strada. Ma anche degli oltre 9 milioni di cittadini impegnati a vario titolo in attività di volontariato, delle centinaia di casi esemplari che vedono persone qualunque dedicare gran parte della vita ad aiutare il prossimo e la collettività. Ecco i dati principali contenuti in questo sondaggio sulla “civicness” condotto per Legambiente e Comieco da Abacus (intervistando in due fasi successive. tra novembre 2000 e gennaio 2001, un campione rappresentativo della popolazione italiana) partendo proprio dai risultati sulla fiducia.
Nel dettaglio il 61% degli italiani assegna il voto di fiducia più alto a polizia e carabinieri considerando anche un giudizio di sufficienza piena si arriva all?87%), il 44% alle associazioni di volontariato (78% dà più di ?6?), il 33% alla scuola e alla chiesa cattolica, il 32% alle associazioni di difesa dei cittadini, il 29% alle associazioni ambientaliste (che diventa 69% considerando anche i voti “6” e “7”), il 27% alla magistratura il 20% ai TgRai, il 17% alla comunità europea e ai Tg Mediaset” il 16% a Comune e Regione, il 13% ai giornali, il 10% ai Tg di Tmc, al Governo e al Parlamento, il 9% ai sindacati il 7% alle banche e alle associazioni imprenditoriali, il 5% alla borsa e, fanalino di coda il 2% ai partiti politici. Passando dalla fiducia ai comportamenti il Rapporto segnala, in positivo, il fatto che la prevalenza di una sfera personale, affettiva od economica non comporti necessariamente la limitazione del senso di responsabilità da parte dei cittadini nei confronti della comunità di appartenenza. Ne è testimonianza l’auspicio degli intervistati di vedere migliorato il trasporto pubblico piuttosto che desiderare nuovi parcheggi. In particolare c’è, nell?interesse della collettività, un 74% degli intervistati che ritiene importante o molto importante limitare l’uso dell’auto, un 58% che pensa sia fondamentale combattere il degrado e favorire la socializzazione, un 68% che assegna un peso rilevante alla raccolta differenziata.
E ancora: più di 7 italiani su 10 (il 73%) pensano che sarebbe preferibile usare i mezzi pubblici. quasi la totalità (il 94%) ha a cuore la raccolta differenziata, l?88% ritiene il risparmio energetico un dovere nell’interesse della collettività, mentre per 1’80% circa degli italiani bisogna andare verso una società multietnica. Passando invece all’esatto contrario, ossia ai comportamenti che vanno contro la virtù civica, decisamente ai primi posti ci sono la guida in stato di ebbrezza (molto grave per il 97% degli italiani) e il danneggiamento di beni pubblici (95%). La violenza allo stadio è al terzo posto (88%), seguita dalle raccomandazioni e dalle ?bustarelle? (80% circa). Appropriarsi del contenuto di un portafoglio trovato è assai negativo per 7 italiani su 10, non pagare il biglietto sul treno per il 67%, darsi malato per il 65%, disturbare i vicini con feste notturne per il 58%, tenere acceso il motore inutilmente o superare in coda per il 57%.
Mentre relativamente al mondo del volontariato, le principali motivazioni che spingono oltre nove milioni di persone a impegnarsi sono la voglia di aiutare gli altri (36%), il bene comune (17%), per stare bene (15%), per conoscere gli altri (3%).
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.