Volontariato

Iraq, aiuti: ancora problemi di sicurezza

L'aggiornamento della Caritas: i profughi iracheni in Siria chiedono soldi per tornare in patria

di Redazione

Una delegazione Caritas composta da Faiq Bourachi, responsabile dell’ufficio di collegamento Caritas Iraq ad Amman; Yousif Bahoshy, segretario generale di Caritas Iraq e Karl Amman, leader dell’ERST, è partita da Amman per Bagdad lo scorso venerdì 25 aprile e si ferma fino ad oggi. La delegazione si è incontrata con i responsabili dei centri Caritas di Bagdad, Mosul, Kirkuk, Karakosh e Alkosh. Tutti i Centri Caritas di queste città hanno potuto operare durante il periodo della guerra, ad eccezione di uno a Bagdad (nella capitale ci sono 8 Centri) che è rimasto chiuso per ragioni di sicurezza ed il personale è stato evacuato. I responsabili dei Centri hanno confermato che durante la guerra gli operatori dei Centri hanno soccorso molti feriti e curato molti casi di emergenza. Nel Nord dell’Iraq, i 4 Centri Caritas presenti a Mosul, Kirkuk, Karakosh e Alkosh hanno garantito a più di 800 famiglie (4.500 persone) ospitate nei locali delle chiese e presso altre famiglie, cibo, alimenti supplementari per i bambini denutriti, coperte, materassi e altri beni di prima necessità. Durante l’incontro con la delegazione, è stato deciso che i Centri Caritas in Iraq si concentreranno, durante le prossime settimane, sulle cure sanitarie primarie perché gli ospedali del paese non sono in condizione di garantire tutti i servizi. La delegazione si è incontrata anche con i Vescovi dell’Iraq e con i Nunzio a Bagdad, Mons. Filoni. La delegazione ha fatto sapere che il convoglio di aiuti umanitari organizzato dalla rete Caritas per i Centri Caritas in Iraq, già pronto ad Amman ma bloccato in quanto le condizione di sicurezza non garantiscono l’arrivo a destinazione, partirà per Bagdad entro il 2 maggio p.v. Nord Iraq Ad Alqosh, l’80% degli sfollati (prima di Pasqua si contavano 2.000 famiglie) sono ritornati ai loro luoghi di origine (la maggior parte provenivano da Bagdad). Continua la distribuzione di cibo, kerosene e altri beni di prima necessità da parte dei Centri Caritas alle famiglie ancora presenti in tutta la zona. I team sanitari mobili continuano a visitare molti villaggi con presenza di sfollati per garantire le cure necessarie ai numerosi pazienti. Infezioni respiratorie e dissenteria le malattie più diffuse. Sud Iraq Il team di Caritas Internationalis presente in Kuwait si è recato a Az Zubayr (vicino Bassora) ed ha incontrato lo staff del Centro Caritas di Bassora che opera attraverso la Mezza Luna Rossa, in particolare distribuendo medicine e pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua. Si stanno studiando anche altre possibilità di intervento delle attività del Centro Caritas di Bassora in collaborazione con altre agenzie presenti sul posto. Siria Da alcuni giorni, dozzine di autobus di rifugiati iracheni stanno lasciando Damasco durante la notte per oltrepassare il confine ed entrare in Iraq. Gli autobus raccolgono la gente dei quartieri vicini; sembra che il trasporto collettivo di intere famiglie da Damasco per l’Iraq sia efficiente ma, al momento, è impossibile conoscere chi gestisce queste operazioni. Sempre più persone si recano presso il centro Caritas a Damasco chiedendo denaro per pagarsi il viaggio di rientro in Iraq. La situazione delle famiglie che si recano presso gli uffici della Caritas diventa ogni giorno più critica: stanno finendo il denaro e non sono più in grado di pagare l’affitto, non riescono a trovare un lavoro, hanno problemi di salute. La gente è stanca, depressa e non sa come andare avanti nelle prossime settimane. Fino a oggi sono state registrate 522 famiglie presso gli uffici Caritas di Hassake e Damasco. A queste famiglie la Caritas garantisce il supporto necessario: le famiglie ricevono vouchers per l’acquisto di cibo, medicine, assistenza sanitaria e altri beni di prima necessità. A Qamishli (nei pressi di Hassake), la Caritas ha allestito una nuova scuola (il secondo giorno di lezioni erano presenti 22 ragazzi). Un’assistente sociale di Caritas Iraq, attualmente rifugiata a Kamishli con la sua famiglia perché non può rientrare in Iraq, si sta occupando, a titolo gratuito, della classe di asilo. Ad Hassake continuano i corsi scolastici, già avviati da qualche settimana. In questi giorni i bambini che frequentano la scuola sono 30. La Caritas ha fornito agli alunni di questa scuola anche gli zaini. ___________ Per sostenere gli interventi in atto (causale: “Emergenza Iraq 2003”) si possono inviare offerte alla Caritas Italiana, viale F.Baldelli 41 – 00146 Roma, tramite: – c/c postale n. 347013 – c/c bancario n. 5000X34 – ABI 05696 – CAB 03202 BANCA POPOLARE DI SONDRIO, AG. ROMA 2 – Cartasì e Diners telefonando a Caritas Italiana 06/541921 (dal lunedì al venerdì 9.00-18.00) Guerra in Iraq Aggiornamento del 29 aprile 2003 Iraq: Situazione generale Una delegazione Caritas composta da Faiq Bourachi, responsabile dell?ufficio di collegamento Caritas Iraq ad Amman; Yousif Bahoshy, segretario generale di Caritas Iraq e Karl Amman, leader dell?ERST, è partita da Amman per Bagdad lo scorso venerdì 25 aprile e si ferma fino ad oggi. La delegazione si è incontrata con i responsabili dei centri Caritas di Bagdad, Mosul, Kirkuk, Karakosh e Alkosh. Tutti i Centri Caritas di queste città hanno potuto operare durante il periodo della guerra, ad eccezione di uno a Bagdad (nella capitale ci sono 8 Centri) che è rimasto chiuso per ragioni di sicurezza ed il personale è stato evacuato. I responsabili dei Centri hanno confermato che durante la guerra gli operatori dei Centri hanno soccorso molti feriti e curato molti casi di emergenza. Nel Nord dell?Iraq, i 4 Centri Caritas presenti a Mosul, Kirkuk, Karakosh e Alkosh hanno garantito a più di 800 famiglie (4.500 persone) ospitate nei locali delle chiese e presso altre famiglie, cibo, alimenti supplementari per i bambini denutriti, coperte, materassi e altri beni di prima necessità. Durante l?incontro con la delegazione, è stato deciso che i Centri Caritas in Iraq si concentreranno, durante le prossime settimane, sulle cure sanitarie primarie perché gli ospedali del paese non sono in condizione di garantire tutti i servizi. La delegazione si è incontrata anche con i Vescovi dell?Iraq e con il Nunzio a Bagdad, Mons. Filoni. La delegazione ha fatto sapere che il convoglio di aiuti umanitari organizzato dalla rete Caritas per i Centri Caritas in Iraq, già pronto ad Amman ma bloccato in quanto le condizione di sicurezza non garantiscono l?arrivo a destinazione, partirà per Bagdad entro il 2 maggio p.v. Nord Iraq Ad Alqosh, l?80% degli sfollati (prima di Pasqua si contavano 2.000 famiglie) sono ritornati ai loro luoghi di origine (la maggior parte provenivano da Bagdad). Continua la distribuzione di cibo, kerosene e altri beni di prima necessità da parte dei Centri Caritas alle famiglie ancora presenti in tutta la zona. I team sanitari mobili continuano a visitare molti villaggi con presenza di sfollati per garantire le cure necessarie ai numerosi pazienti. Infezioni respiratorie e dissenteria le malattie più diffuse. Sud Iraq Il team di Caritas Internationalis presente in Kuwait si è recato a Az Zubayr (vicino Bassora) ed ha incontrato lo staff del Centro Caritas di Bassora che opera attraverso la Mezza Luna Rossa, in particolare distribuendo medicine e pastiglie per la potabilizzazione dell?acqua. Si stanno studiando anche altre possibilità di intervento delle attività del Centro Caritas di Bassora in collaborazione con altre agenzie presenti sul posto. Siria Da alcuni giorni, dozzine di autobus di rifugiati iracheni stanno lasciando Damasco durante la notte per oltrepassare il confine ed entrare in Iraq. Gli autobus raccolgono la gente dei quartieri vicini; sembra che il trasporto collettivo di intere famiglie da Damasco per l?Iraq sia efficiente ma, al momento, è impossibile conoscere chi gestisce queste operazioni. Sempre più persone si recano presso il centro Caritas a Damasco chiedendo denaro per pagarsi il viaggio di rientro in Iraq. La situazione delle famiglie che si recano presso gli uffici della Caritas diventa ogni giorno più critica: stanno finendo il denaro e non sono più in grado di pagare l?affitto, non riescono a trovare un lavoro, hanno problemi di salute. La gente è stanca, depressa e non sa come andare avanti nelle prossime settimane. Fino a oggi sono state registrate 522 famiglie presso gli uffici Caritas di Hassake e Damasco. A queste famiglie la Caritas garantisce il supporto necessario: le famiglie ricevono vouchers per l?acquisto di cibo, medicine, assistenza sanitaria e altri beni di prima necessità. A Qamishli (nei pressi di Hassake), la Caritas ha allestito una nuova scuola (il secondo giorno di lezioni erano presenti 22 ragazzi). Un?assistente sociale di Caritas Iraq, attualmente rifugiata a Kamishli con la sua famiglia perché non può rientrare in Iraq, si sta occupando, a titolo gratuito, della classe di asilo. Ad Hassake continuano i corsi scolastici, già avviati da qualche settimana. In questi giorni i bambini che frequentano la scuola sono 30. La Caritas ha fornito agli alunni di questa scuola anche gli zaini. ___________ Per sostenere gli interventi in atto (causale: ?Emergenza Iraq 2003?) si possono inviare offerte alla Caritas Italiana, viale F.Baldelli 41 – 00146 Roma, tramite: – c/c postale n. 347013 – c/c bancario n. 5000X34 – ABI 05696 – CAB 03202 BANCA POPOLARE DI SONDRIO, AG. ROMA 2 – Cartasì e Diners telefonando a Caritas Italiana 06/541921 (dal lunedì al venerdì 9.00-18.00)


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