Cultura

Un ritmo scintillante, è il nuovo Chris Robinson

Recensione del cd "New Earth Mud" di Chris Robinson.

di Enrico Barbieri

Lasciate a casa le chitarre elettriche più indisciplinate e un bel po? della cattiveria dei tempi dei Black Crowes, Chris Robinson si ripresenta: solo e ispirato. Inutili i paragoni con la furia dell?ex gruppo: New Earth Mud è quello che si dice un disco romantico e ad aspettare che parta il massiccio hard-rock-blues dei Crowes si corre il rischio d?invecchiare. Fin dalla copertina si capisce che l?impronta più profonda è quella anni 70. E sarà pure da hippie fuori tempo massimo, ma risentire country-folk e psichedelica, senza troppe aggiunte posticce, fa certamente piacere. Sembra addirittura che Chris Robinson abbia trovato una nuova voce, ora pulita e a tratti dolce, mille anni luce lontana dal rauco gorgoglìo blueseggiante degli anni andati. New Earth Mud è fondamentalmente un album di ballate: di per sé una scelta coraggiosa. Alcuni episodi, poi, possono davvero competere con i classici del genere, come l?ouverture elettrica, Safe in the arms for love, la floydiana Silver car, con i suoi sontuosi strascichi di chitarra, o Kids that ain?t got none. Il problema semmai è la durata: ché, proseguendo, l?idea s?impasta e perde vigore. Sul finire dell?album, del tutto inaspettato, arriva il funky veloce di Ride. Che suona in effetti un po? stonato in questo placido paesaggio, ma fa intuire che la scintilla del ritmo è ancora accesa e che è lecito aspettarsi ancora fuoco e fiamme.


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