La voglia di libertà è un virus e come un virus si diffonde e colpisce tutti. Questo è quello che devono aver pensato gli inventori di “Injustice”, un virus innocuo votato alla causa palestinese.
Le aziende specializzate in sicurezza informatica lo definiscono a “rischio medio”, perché non colpisce gli hard disk ma invia un messaggio di sostegno ai Palestinesi. Insomma, un virus a carattere politico e non distruttivo.
Si propaga attraverso la posta elettronica e si duplica automaticamente attraverso la rubrica. Inoltre, invia messaggi elettronici a siti Internet del governo israeliano.
Il virus, composto di un messaggio e di un file in attachment (injustice.TXT.vbs), si attiva appena il ricevente ci clicca sopra.
L’utente viene, quindi, indirizzato verso siti legati alla causa palestinese e il virus visualizza il messaggio “Non preoccupatevi. Questo virus è inoffensivo. Non farà nulla al vostro sistema. La sua intenzione è di aiutare il popolo palestinese a vivere in pace sulla propria terra”.
Un tentativo, dunque, di portare l’interesse del popolo di Internet verso un conflitto che non riesce a vedere fine e ad una pace che non arriva mai
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